Dichiarazione di Nathalie Pisano, segretario dell’Associazione radicale Aglietta e membro del Comitato Nazionale di Radicali Italiani:
Ieri Valter Veltroni ha indicato nel modello tedesco di cogestione una delle possibili strade da percorrere per avviare forme avanzate di partecipazione dei lavoratori alla vita dell’impresa.Vogliamo ricordarlo, il modello di cogestione tedesco (Mitbestimmung), introdotto in Germania a partire dal 1951 in tutte le imprese con più di 2000 dipendenti, prevede la partecipazione dei rappresentanti del lavoratori nei Consigli di Sorveglianza al pari dei rappresentanti degli azionisti: in questo modo i lavoratori direttamente coinvolti collaborano con l’imprenditore alle scelte strategiche e tattiche dell’azienda. Un sistema che, unito alla flessibilità e alla capacità innovativa delle imprese tedesche, ha consentito alla Germania di godere in questi anni di un elevato grado di stabilità sociale.
Giova ricordare però che la nostra Costituzione riconosce già all’art. 46 il diritto dei lavoratori a collaborare alla gestione delle aziende “nei modi e nei limiti stabiliti dalle leggi”, leggi che finora sono mancate e hanno reso inapplicabile la norma costituzionale nonostante, nel tempo, siano state avanzate numerose proposte che non hanno però mai incontrato il consenso degli imprenditori e della maggiore organizzazione sindacale, la Cgil.
Alla luce del dibattito aperto dal caso Fiat è arrivato finalmente il momento di affrontare il tema senza i fantasmi e le preclusioni ideologiche del passato cominciando con il discutere il testo unificato dei disegni di legge in materia di partecipazione dei lavoratori nell’impresa sul quale più di un anno fa si era registrato un ampio consenso bi-partisan in seno alla Commissione lavoro del Senato e successivamente congelato dal Ministro Sacconi.
Torino, 6 gennaio 2010