Asti, 6 agosto 2010
Dichiarazione di Salvatore Grizzanti, tesoriere dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta e membro del Comitato nazionale di Radicali Italiani.
Noto con piacere come il mondo della politica in maniera bipartisan si sia appassionato alla vicenda di Enrichetto, il cui caso non può che suscitare immediata simpatia per la persona. Si sono mobilitati da Alfano a Donadi e persino Gramellini ha portato il caso sulle pagine nazionali de La Stampa ma mi sorge una domanda… e gli altri?
Enrichetto non è nient’altro che l’ennesima vittima di un sistema della giustizia malato che da destra a sinistra si continua a voler tenere così com’è.
Probabilmente lui uscirà in fretta dall’istituto di Quarto ma ce ne sono tanti che ci devono passare ancora molti anni, per tutti loro non c’è pietà, non si intravedono riforme della giustizia ne provvedimenti contro il sovraffollamento delle carceri, che sono sempre più delle bolge infernali (Quarto compreso). Va bene visitare Enrichetto ma poi il Parlamento la smetta di lavarsene le mani ed i giornali non si occupino solo di colui che sta simpatico a tutti. In questi tempi sembra strano dirlo ma, in carcere, anche stupratori ed assassini hanno dei diritti che devono essere garantiti.
Noi Radicali lo ripetiamo da tempo: sono immediatamente necessari i provvedimenti di amnistia ed indulto, la riforma della giustizia e la modifica delle leggi sulla droga, sull’immigrazione e sulla prostituzione in senso antiproibizionista, perché una buona politica i problemi deve essere in grado di governarli, non di nasconderli in celle fuori città.