Vai al contenuto

Telekom Serbia/Domani settima udienza processo “Di Stefano contro Manfredi”

MANFREDI (RADICALI): NEL DECIMO ANNIVERSARIO DELLA RIVOLUZIONE SERBA DIFFONDO IL “BIGNAMI” DELL’AFFAIRE TELEKOM SERBIA.

Giulio Manfredi

Domani, giovedì 28 ottobre, alle ore 12:30, presso l’Aula 8 del Tribunale di Roma, si terrà la settima udienza del processo per diffamazione intentato da Giovanni Di Stefano (avvocato molisano, amico e socio d’affari del criminale di guerra serbo sedicente “comandante Arkan”) contro l’esponente radicale Giulio Manfredi.

Manfredi, che sarà presente all’udienza, ha dichiarato:

Due settimane fa, dopo che era saltata la partita della Nazionale italiana per colpa di un centinaio di ultras serbi, il governo democratico di Belgrado è stato sottoposto a un fuoco di fila di accuse da parte dei media e dei politici italiani (tranne i radicali). Identica indignazione non avevano sollevato, a suo tempo, le bravate del capo dei tifosi della Stella Rossa di Belgrado, poi trasformatosi in “comandante Arkan”, né i crimini commessi dalle bande di Arkan in Croazia, Bosnia e Kosovo.

E’ per questo che ho deciso di diffondere un riassunto dell’affaire Telekom Serbia, per ricordare come l’Italia sia stata molto poco intransigente, anzi connivente con il dittatore Slobodan Milosevic, che esattamente dieci anni fu mandato prima a casa e poi consegnato al Tribunale Penale Internazionale (TPI) dell’Aja dal popolo serbo.

Ora, dieci anni dopo, si tratta di accompagnare la Serbia verso l’Unione Europea richiedendo l’adempimento di tutti gli obblighi dovuti (compresa la consegna al TPI, prima della sua chiusura, del criminale di guerra Ratko Mladic) ma senza quella presunzione e quell’aria di superiorità che Belgrado non merita e che l’Italia non ha nessun diritto di avere.

Roma, 27 ottobre 2010

per info: http://old.associazioneaglietta.it/serbia.html

RIASSUNTO AFFAIRE TELEKOM SERBIA NEL DECENNALE CADUTA DI MILOSEVIC