Questa mattina è stato presentato un esposto contro Silvio Berlusconi per la sua ormai famosa frase “meglio essere appassionato di belle ragazze che gay”.
L’esposto è stato depositato presso la Procura di Torino da parte di Giovanni Caponetto (presidente Comitato Arcigay Provincia di Torino), Andrea Benedino (membro segreteria provinciale PD), Paolo Briziobello, (fondatore Rete Nazionale di Cittadini PRESENTEèFUTURO), Maria Cascella (cittadina, esponente della società civile), Anna Paola Concia (parlamentare PD), Aurelio Mancuso (presidente Equality Italia) e Maurizio Mori (presidente della Consulta di Bioetica Onlus).
Silvio Viale, presidente di Radicali Italiani, ha rilasciato la seguente dichiarazione:
Un autogol. Si tratta di un esposto destinato, per fortuna, ad essere subito archiviato, perché la frase di Silvio Berlusconi, per quanto esecrabile per il contenuto, il contesto o le intenzioni, rientra nell’espressione legittima di opinioni. Se si vuole contrastare l’omofobia per rivendicare parità di condizioni e di comportamenti sessuali occorre evitare di scadere nella censura autoconsolatoria, nella richiesta alla magistratura di una moralizzazione coatta. Chi vuole liberare il sesso, la morale e la politica deve essere il primo a rifuggire ogni mentalità censoria. Un esposto infondato rilancia la litania persecutoria del Cavaliere e gli fornisce un alibi formidabile per la sua politica della doppia morale, quella pubblica delle leggi liberticide per gli altri e quella privata del liberismo sessuale per se stesso. Se avessero pensato di coinvolgermi, forse gli avrei fatto capire che non c’era alcun bisogno di una iniziativa così strampalata, quanto piuttosto di azioni concrete verso l’omofobia dichiarata e latente a destra, al centro e a sinistra. Che non si possa più dire che è “meglio essere radicale, che fascista o comunista”, senza essere querelato da qualcuno?
Torino, 9 dicembre 2010.