Dopo aver appreso la notizia del lancio della petizione per riconoscere il diritto ad una residenza ai rifugiati politici a Torino, Domenico Massano (giunta di segreteria associazione radicale Adelaide Aglietta) e Igor Boni (coordinatore provinciale associazione radicale Adelaide Aglietta), hanno dichiarato:
Condividiamo i contenuti della petizione lanciata in questi giorni dal coordinamento “Non solo asilo”, per il riconoscimento della residenza a rifugiati e titolari di protezione internazionale ed accogliamo positivamente le dichiarazioni in tal senso dell’Arcivescovo Nosiglia.
Crediamo che, come ha dichiarato don Fredo Olivero, direttore della Pastorale Migranti e tra i promotori dell’iniziativa, dare la residenza ai rifugiati, e con essa la possibilità di accedere ad una serie di servizi socio-sanitari e di attivarsi per la ricerca di un lavoro, non sia una concessione che il Comune fa, ma il riconoscimento di un diritto affermato da leggi internazionali.
Crediamo, inoltre, che questo sia il necessario presupposto per avviare nei confronti dei rifugiati concrete politiche inclusive.
Siamo convinti che quella dei rifugiati sia una questione nazionale, come detto dall’assessore Borgione, ma siamo altrettanto convinto che l’amministrazione comunale abbia delle precise responsabilità da una parte nel definire politiche e strategie locali capaci di rispondere adeguatamente al fenomeno, dall’altra di sollecitare le istituzioni regionali e nazionali a concertare risposte adeguate ai diritti dei rifugiati. Non ci pare che in nessuna delle due direzioni l’assessore abbia fatto molto, attuando una gestione prevalentemente emergenziale (emblematico il caso della ex clinica San Paolo) della questione rifugiati, senza prospettive di lungo termine e con alti costi economici, sociali ed umani.
Ci auguriamo che la petizione abbia un esito positivo, e se da una parte dobbiamo riconoscere il coraggio delle chiare prese di posizione su questa come su altre questioni sociali cittadine da parte dell’Arcivescovo Nosiglia, dall’altra, purtroppo, prendimo atto dell’ennesimo tentativo di scaricabarile “sociale” dell’Assessore Borgione.
Torino, 24 gennaio 2011