Vai al contenuto

Torino, 1° marzo antirazzista

RADICALI/TORINO: RESOCONTO CONFERENZA STAMPA ODIERNA PER IL PRIMO MARZO ANTIRAZZISTA.

Oggi 1 marzo 2011, a distanza di un anno da quella che per Torino è stata una giornata di straordinaria mobilitazione contro il razzismo ed a favore dell’affermazione dei diritti e del rispetto della dignità degli immigrati, si è tenuta una conferenza stampa nella sede dell’Associazione Radicale Adelaide Aglietta, in via Botero 11/f, alle ore 11,30.

Nel corso della conferenza stampa è stato presentato l’appello nazionale Radicale “Legalità contro la nuova schiavitù”(http://www.radicali.it/20110211/appello-contro-nuova-schiavit-firma), e sono state esposte le proposte e denunce radicali rispetto alla situazione degli immigrati a Torino.

L’avv. Alberto Ventrini (giunta segreteria associazione radicale Adelaide Aglietta), ha introdotto la conferenza ricordando l’impegno radicale nel corso degli anni sulle tematiche relative ai diritti dei migranti. “L’anno scorso avevamo già proposto un appello sul rispetto dei tempi previsti dalla normativa sul rilascio e rinnovo dei permessi di soggiorno. Era stata anche proposta dall’avv. Polito una class action in tal senso. Oggi ci troviamo nuovamente a denunciare le problematiche e le violazioni dei diritti delle persone immigrate. L’appello promosso dai Radicali Italiani “Legalità contro la nuova schiavitù”, a prima firma Emma Bonino e con l’adesione di diversi parlamentari ed associazioni sia nazionali che locali (a Torino tra le altre Ass. Somaalyia, Asociacion Universitaria Interamericana e Foro Siglo XXI), richiede l’applicazione dell’art. 18 del testo unico sull’immigrazione (rilascio permesso di soggiorno temporaneo per motivi umanitari) per gli stranieri sfruttati sul lavoro. Si tratta di contrastare una nuova forma di schiavitù con gli strumenti di legalità che già ci sono.”

L’avv. Antonio Polito (giunta segreteria associazione radicale Adelaide Aglietta), ha proseguito nella presentazione dell’appello radicale. “Un secondo punto richiamato dall’appello è quello relativo alla Direttiva Europea sui rimpatri n° 115/2008, vigente in Italia dal 24 dicembre 2010, ispirata a principi di gradualità e rimpatrio volontario, senza adozioni di sanzioni di natura penale, che risulta in palese contrasto con i principi contenuti nel testo unico vigente, soprattutto in riferimento all’art. 14 comma 5 ter. Su tali aspetti il 25 febbraio scorso è intervenuto il Consiglio di Stato con 6 ordinanze di sospensione di provvedimenti di espulsione proprio per tali motivi. Con il nostro appello chiediamo, quindi, che vengano adottati anche in Italia i principi comunitari vigenti.”

Domenico Massano (giunta segreteria associazione radicale Adelaide Aglietta), ha concluso la conferenza facendo una panoramica su alcune criticità locali. “Questa notte al CIE di Torino c’è stato un incendio. Questo è l’ultimo di una lunga serie di episodi (scioperi della fame, autolesionismo, …) che evidenziano la difficile situazione che si vive all’interno del CIE, resa ancora più difficile dagli ultimi arrivi di immigrati provenienti dalla Tunisia. La detenzione nel CIE non può essere la risposta alle richieste di asilo degli immigrati, nè parte delle politica in tema di immigrazione. Ragionando sui costi (cca 80€ al giorno), sul loro funzionamento e sull’assenza di controlli che li caratterizzano, dobbiamo iniziare a pensare seriamente alla loro chiusura ed all’utilizzo delle risorse che attualmente vi sono impiegate per altri tipi di interventi.

La situazione dei rifugiati a Torino continua ad esser d’attualità e non capiamo come mai la petizione per riconoscere loro la residenza a Torino non sia ancora stata accolta. La residenza permetterebbe a molti richiedenti asilo di muoversi autonomamente, superando interventi che continuano ad essere quasi esclusivamente di tipo assistenzialistico.

In ultimo a breve, molto probabilmente, avremo un nuovo afflusso di immigrati provenienti dal nord Africa. Chiediamo che al più presto il Comune si raccordi con Regione, Associazionismo e Questura e convochi un tavolo di lavoro per programmare gli interventi urgenti per rispondere a questa situazione programmando concrete strategia di accoglienza.”

Torino, 1 marzo 2011