SANITA’/COTA OLTRE AD INTIMIDIRE SE LA PRENDE CON LE “STRUMENTALIZZAZIONI POLITICHE”: SI RIFERISCE ANCHE ALLA NOMINA A CAPO DELLA PIU’ GRANDE AZIENDA OSPEDALIERA D’EUROPA DI UN CONSIGLIERE COMUNALE DI NOVARA DELLA LEGA NORD?!
Giulio Manfredi (presidente Associazione Radicale Adelaide Aglietta):
Il potere, si sa, dà alla testa: Roberto Cota, ormai divenuto una star dei salotti televisivi di “Roma ladrona”, non ha più remore a scoprire la vera faccia della Lega Nord. Non era mai successo negli ormai 40 anni di storia della Regione Piemonte che un Presidente di Regione utilizzasse lo spauracchio dell’Avvocatura regionale, pagata da tutti i cittadini, per intimidire giornalisti, operatori sanitari e politici dell’opposizione. Finora Cota aveva fatto affidamento solamente sui servigi privati dell’avvocato Luca Procacci, ricompensandolo lautamente con i soldi dei cittadini piemontesi e naturalmente guardandosi bene dal chiedergli di dimettersi da membro del CORECOM regionale, organo di garanzia (si fa per dire, naturalmente!).
Stiamo parlando dello stesso Roberto Cota che ieri ha detto “Non possiamo tollerare che ospedali e strutture sanitarie vengano utilizzate per strumentalizzazioni politiche”; ed è sempre lo stesso Cota che ha nominato il Dr. Emilio Iodice – esponente della Lega Nord, ancora adesso consigliere comunale a Novara – a capo prima delle Molinette e del CTO o poi anche dell’Azienda Ospedaliera Regina Margherita-Sant’Anna; mettendo tutto assieme, stiamo parlando del più grande conglomerato ospedaliero d’Italia se non d’Europa.
Ricordo, infine, che sono estensore di una proposta di legge, presentata nella scorsa legislatura dall’on. Bruno Mellano e in questa ripresa dall’on. Maria Antonietta Farina Coscioni, per la riforma del meccanismo di nomina dei direttori generali delle aziende sanitarie regionali, attraverso pubblici concorsi gestiti da società esterne alla Regione. Una proposta sia per il Piemonte del nuovo zar Roberto Cota (dopo la zarina Bresso) sia per la Puglia del “profeta rosso” Nichi Vendola, che sulle passate nomine dei direttori generali pugliesi non mi è parso essere nè profetico né evangelico!
Torino, 12 marzo 2011