PROFUGHI/RADICALI/TORINO: IL GOVERNATORE COTA NON SBANDIERI DEMAGOGICAMENTE I CIE ED INIZI A DEFINIRE STRATEGIE CONCRETE PER ACCOGLIERE I PROFUGHI IN ARRIVO. SUBITO UN TAVOLO DI LAVORO COORDINATO DALLA REGIONE.
Dichiarazione di Domenico Massano (giunta segreteria associazione radicale Adelaide Aglietta):
“La notizia del prossimo arrivo di circa tremila profughi in Piemonte ha dato il via alla “solita” strumentalizzazione dell’emergenza.
Da tempo, in particolare in occasione del primo marzo, sollecitavamo le istituzioni a definire una strategia di accoglienza per rispondere al prevedibile arrivo di profughi nella nostra regione, convocando un tavolo di lavoro interistituzionale (come ieri sollecitato anche da Fredo Olivero). Non ci voleva chissà quale capacità politica per effettuare tale previsione, sarebbe stato sufficiente un po’ di buon senso e di responsabilità.
Invece ci troviamo ad ascoltare le “solite” dichiarazioni “pilatesche” dell’Assessore Borgione, che scarica su altri i doveri di accoglienza, e le “solite” uscite “demagogiche” del Governatore Cota, che non propone strategie di intervento per rispondere alla situazione, ma si limita a dire chi non sarà rinchiuso nel CIE (i libici) e chi invece vi sarà portato con la forza (i tunisini e tutti gli altri immigrati).
Ricordiamo a Cota che il trattenimento nei CIE come prima risposta all’immigrato irregolare è in evidente contrasto con la direttiva europea 2008/115/CE, che l’Italia avrebbe dovuto recepire entro il 24 dicembre 2010, che prevede il regime di trattenimento nei CIE esclusivamente come extrema ratio e non come misura ordinaria di intervento. Utilizzare in modo diverso i soldi che attualmente vi si spendono (cca 75 € per detenuto), sarebbe una risposta di civiltà oltre che di legalità.
Chiediamo che la Regione convochi immediatamente un tavolo di lavoro coinvolgendo i Comuni, le realtà dell’Associazionismo e Prefettura, per programmare gli interventi urgenti per rispondere a questa situazione definendo concrete strategia di accoglienza che devono prescindere dall’utilizzo illegale ed inumano dei CIE”.
Torino, 23 marzo 2011