La Repubblica 13/04/11 Pagina VI – Torino
Le riunioni si succedono. Si cercano posti per i migranti in arrivo. La chiesa è chiamata ad uno sforzo e a una supplenza enormi. «Ma ci si scorda del presente e del futuro dei profughi politici che in città ci sono da tempo, abbandonati a se stessi, in condizioni sempre più critiche e esplosive». La denuncia è dei radicali Domenico Massano e Igor Boni, fermi nel «porre al sindaco attuali e a tutti i candidati una questione che è ormai un buco nero che fa vergogna alla tradizione di Torino: la situazione dei rifugiati politici di via Bologna». L´ultimo sopralluogo porta alle descrizione di un quadro devastante: «I 70-80 rifugiati politici sudanesi ed etiopi che da quattro anni occupano l´ex caserma dei vigili, nel silenzio delle istituzioni, non hanno nemmeno da mangiare. Il Banco alimentare ha cessato il rifornimento di cibo, mancano le bombole di gas per cucinare quel poco che si rimedia o viene regalato da abitanti del quartiere. Solo chi riesce a trovare lavoretti in nero può fare un minimo di spesa». E manca anche altro: «Per queste persone non si è costruito alcun percorso di reinserimento, gli enti pubblici non si sono attivati per permettere loro di conquistare un impiego stabile e una sistemazione meno precaria».
(l. pl.)