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Ru486, dopo un anno il Piemonte è leader

vialeIL MINISTERO RENDA PUBBLICI I DATI NAZIONALI.

“Il 21 aprile 2010 l’Ospedale Sant’Anna riprendeva la somministrazione della RU486 dopo quattro anni dallo stop della sperimentazione. Oggi, un anno dopo, 1011 donne hanno potuto beneficiare della RU486 presso l’Ospedale SantAnna, il 25% di quelle che hanno richiesto l’aborto. Il Piemonte si conferma la regione leader e la RU486 è offerta in metà degli ospedali piemontesi. Si può affermare che la RU486 sia entrata.”

A fare il punto è Silvio Viale, responsabile del servizio all’Ospedale Sant’Anna di Torino, che sottolinea come in Piemonte la RU486 sia ormai “una realtà entrata pienamente nella routine clinica di cui la regione dovrebbe prendere atto finendo con la manfrina del ricovero obbligatorio e delle dimissioni volontarie, visto che il 97% delle donne non rimangono in ospedale.”

Silvio Viale, che è presidente di Radicali Italiani e membro della Direzione Nazionale dell’Associazione Luca Coscioni, prende lo spunto dell’anniversario per polemizzare con il ministero e il sottosegretario Eugenia Roccella:

“Come ogni anno la relazione al Parlamento sulle IVG è in ritardo, ma questa volta si aggiunge anche l’incredibile silenzio del ministero sul monitoraggio annunciato sulla Ru486. Le regioni hanno compilato ben quattro rilevazioni trimestrali, ma fino ad ora non è stato reso noto nulla, come se i dati non siano importanti. Poiché sulla vicenda della RU486 non ha mai avuto nulla da nascondere e credo che la trasparenza sia il primo amico della verità chiedo al ministro di rendere noti i dati del monitoraggio, essendo chiaro che sono le regioni che non la utilizzano o la boicottano ad essere in difetto.”

Torino, 20 aprile 2011.