Dichiarazione di Mario Staderini, Segretario di Radicali Italiani e di Giulio Manfredi, vice presidente Comitato nazionale di Radicali Italiani
Il tentativo del Governo di far saltare i quesiti referendari su acqua e nucleare con leggine da Azzeccagarbugli è in palese violazione dell’art. 39 della legge 352 del 1970, e l’idea di un decreto legge a cinquanta giorni dal voto avanzata dal sottosegretario Scaglia farebbe sorridere anche un iscritto al primo anno di giurisprudenza.
I referendum alla fine si terranno tutti e quattro, lo sanno anche a Palazzo Chigi, ed infatti l’obiettivo della maggioranza è quello di impedire conoscenza e dibattito in televisione, come dimostra lo stallo in Commissione di vigilanza sul regolamento per la Rai.
La verità è che la partitocrazia ha sempre vissuto i referendum come il massimo pericolo e per questo ha operato sempre contro Costituzione: prima si è negata ai cittadini per 22 anni la seconda scheda prevista dalla Costituzione, salvo concederla ai clericali che volevano abrogare la legge sul divorzio. Poi, di fronte alla possibilità offerta al Paese dai referendum Radicali di decidere sui grandi temi che il Palazzo non affrontava, furono ripetutamente sciolte le Camere pur di evitare il voto referendario. Il resto lo hanno fatto i ripetuti golpe della Corte Costituzionale ed il ruolo di censura svolto sistematicamente dalla Rai.