Silvio Viale, presidente di Radicali Italiani e responsabile del Comitato Scientifico di EXIT-Italia, ricorda Jack Kevorkian, che è morto venerdì scorso a 83 anni ascoltando Bach nell’ospedale ove era stato ricoverato 10 giorni prima.
“E’ morto un grande medico. E’ morto un paladino della lotta per morire con dignità. Comunque si giudichi le sue iniziative militanti, spesso criticate e controverse anche da parte di chi si batte per l’eutanasia, Jack Kevorkian ha contribuito a sensibilizzare le coscienze. Il suo nome rimarrà scolpito nell’albo di coloro che si batterono per ottenere l’eutanasia. Sfrontato anticonformista sfido la giustizia americana di proposito oltre il limite del suicidio assistito e finì in galera. Ne usci anni dopo, vecchio e malato, con l’impegno di non aiutare più nessuno a morire, ma non rinunciò a battersi fino alla fine per il diritto ad una morte dignitosa. Kevorkian ha fatto solo quello che qualunque buon medico dovrebbe fare in una alleanza terapeutica con il paziente. Se in Italia ci fosse potuto essere un medico come Kevorkian, Franco Lucentini e Mario Monicelli non sarebbero stati costretti a morire così. E’ Morto Kevorkian. Viva Kevorkian.”
Torino, 3 giugno 2011.