E’ ORA CHE SE LO CHIEDANO IL PD, DON CIOTTI, LIBERA …
Giulio Manfredi (vice-presidente Comitato nazionale Radicali Italiani, presidente Associazione Radicale Adelaide Aglietta):
La scoperta di di ben dodici “locali” (sezioni) della ‘ndrangheta a corona della città di Torino (la stessa “corona” che circonda la città di Milano) ha provocato, come era naturale, riflessioni e polemiche all’interno dei vari partiti, in particolare nel PDL e nel PD, che vedono coinvolti nelle indagini alcuni loro esponenti.
Finora, però, non mi risulta che nessun esponente politico abbia cercato di approfondire la questione della capacità di infiltrazione della ‘ndrangheta al Nord mettendola in correlazione col monopolio criminale del commercio e spaccio delle sostanze stupefacenti. Ma è da tale afflusso quotidiano, costante, senza flessione, che la ‘ndrangheta e le altre mafie ottengono i capitali liquidi da investire nell’economia legale; certamente ci sono anche le altre attività illecite ma è il narcotraffico a costituire il “capitale originario” del crimine organizzato.
Sarebbe fatica vana sperare che Giovanardi ma anche lo stesso Berlusconi riflettano su questo; ma il PD, SEL, Di Pietro, i grillini, Don Ciotti, Libera, non hanno proprio nulla da dire al riguardo? E’ sufficiente per loro che si sequestri un decimo delle droghe in circolazione e un decimo dei capitali criminali (perchè queste sono le cifre e vista la velocità degli scambi di droghe e capitali è difficile pensare che aumentino di molto) e tutto va bene madama la marchesa?
Quanto è emerso a Torino, considerando che è la punta dell’iceberg, non comporta per tutti un salto di qualità nella critica al regime proibizionista? Lo fanno a livello internazionale personaggi come Kofi Annan; noi dobbiamo rimanere la solita Italietta con le solite polemicucce?
La questione è semplice e non semplicistica: legalizzare le mafie o legalizzare le droghe?
Torino, 11 giugno 2011