Il 15 giugno, Carlo Giovanardi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, ha dichiarato: “Stiamo lavorando con i tossicologi per strutturare un test che identifichi il consumo di sostanze stupefacenti durante i controlli stradali, come avviene con l’etilometro per misurare l’abuso di alcol, e sia utilizzabile senza poter essere attaccato in tribunale … Con l’alcol è abbastanza facile identificare l’abuso, con la droga è piu’ difficile, perchè l’Italia è il Paese degli avvocati e bisogna mettere a punto un test che sia inattaccabile in tribunale. E, al momento, uno strumento simile non c’è ancora”.
Mario Staderini (segretario di Radicali Italiani) e Giulio Manfredi (vice-presidente Comitato nazionale Radicali Italiani) hanno dichiarato:
“Le dichiarazioni di Giovanardi sono allucinanti: il suo problema non è quello, reale, di migliaia di cittadini italiani che in questi vent’anni hanno perso la patente o sono stati sottoposti a innumerevoli esami (pagati da loro) solamente perchè avevano fumato una canna giorni o settimane prima di essere sottoposti a controllo (ricordiamo che mentre l’etilometro verifica uno stato di intossicazione alcolica al momento del controllo, i cannabinoidi restano nelle urine per diversi giorni). Il problema, per Giovanardi, è che esistono avvocati che possono contestare questa disparità di trattamento in tribunale.
Ma così dicendo Giovanardi dimostra che finora sono stati effettuati test non corretti, come avevamo sempre denunciato, in compagnia, tra gli altri, del compianto Giancarlo Arnao.
Giovanardi non lo ammetterà mai ma un minimo di ragionevolezza e di decenza si fa strada anche nella tecno-burocrazia proibizionista”.