Ieri sera il Consiglio comunale di Saluzzo (Cn) ha approvato a maggioranza la delibera istitutiva ed il regolamento attuativo del registro delle dichiarazioni anticipate di trattamento. Su proposta della Giunta comunale, guidata dal dottor Paolo Allemano, e istruita dall’Assessore alle Pari Opportunità Marcella Risso e dalla Presidente della Commissione consiliare Emanuela Maggio, il testo giunto alla discussione rispecchia il modello già adottato dal Comune di Borgo san Dalmazzo (Cn). Gli Amministratori hanno valutato le soluzioni adottate dagli altri comuni cuneesi che si sono dotati del registro (oltre a Borgo, la città di Alba, ed i comuni di Beinette e di Trinità) ma anche le esperienze di concreta applicazione in corso nelle città di Torino e di Genova e poi hanno scelto di non ritirare direttamente i testamenti. Il Comune ha dunque istituito un registro pubblico con il quale i cittadini residenti a Saluzzo potranno dichiarare di aver redatto una propria DAT, dichiarazione anticipata di trattamento, con quali forme e con quali referenti ed il Comune ne registra l’esistenza, la data ed il luogo di compilazione, la data ed il luogo di deposito e di conservazione, i nominativi dei fiduciari e dei parenti autorizzati a farne valere i contenuti, al momento della necessità.
Bruno Mellano, componente della Direzione nazionale di Radicali Italiani, che – con Gianni Pizzini della Associazione radicale Adelaide Aglietta – ha seguito il dibattito consiliare, ha dichiarato:
“Proprio nella giornata in cui la Camera ha rimesso mano alla famigerata PDL Calabrò, che è volta a negare valore giuridico alle DAT svuotando del tutto il senso, anche lessicale, di “testamento” biologico, dalla capitale del marchesato saluzzese giunge un segnale positivo e di buon auspicio. La decisione di Saluzzo scaturisce a seguito di un ampio dibattito politico, sociale e culturale che ha preso le mosse anche dalle varie visite ed appuntamenti pubblici organizzati dai Radicali cuneesi con la presenza e l’intervento di Mina Welby.
Oggi si può dire che se Beppino Englaro (che la scorsa settimana è intervenuto a Serralunga d’Alba in un affollato incontro pubblico) fosse stato cittadino di Saluzzo e non di Lecco, con la decisione assunta avrebbe potuto evitarsi – e soprattutto evitare alla povera Eluana – un calvario di 17 anni e di decine di ricorsi e procedimenti giudiziari al fine di vedere riconosciuta la volontà della figlia in riferimento alla propria condizione di stato vegetativo permanente. Una decisione quindi importante e dal valore non solo politico: chi depositerà la propria dichiarazione potrà in futuro far valere le proprie disposizioni in sede giurisprudenziale, così come i ricorsi dei cittadini hanno di fatto smontato la legge 40 contro la fecondazione medicalmente assistita, su cui neanche il referendum era riuscito ad incidere (per il mancato quorum).
Dopo Saluzzo, giovedì 14 sarà Fossano a dibattere del tema e delle soluzioni amministrative adottate in Provincia di Cuneo come ulteriore approfondimento in vista della decisione finale del Consiglio. Anche il capoluogo Cuneo in autunno tornerà sull’argomento con una riunione di una commissione apposita, in vista dell’approvazione finale del testamento biologico. L’iniziativa continua.”