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Piccoli comuni, Viale: giusto ridurli, anche senza la crisi, alla marcia io non ci sarò

Silvio VialePICCOLI COMUNI – VIALE (radicali/PD) GIUSTO RIDURLI, ANCHE SENZA LA CRISI, ALLA MARCIA IO NON CI SARO’.

“Non capisco questa corsa militante di Saitta e Merlo a difendere la riduzione dei comuni e delle province, che sarebbe necessaria anche senza la spinta dello scenario economico.”

Questa la dichiarazione di Silvio Viale, presidente di Radicali Italiani e consigliere comunale PD a Torino, che non condivide la levata di scudi sciovinista del presidente della provincia di Torino.

Silvio Viale ha proseguito:

“Capisco la protesta dei sindaci che dovranno concorrere per diventare sindaco di un comune più grande, con altri concorrenti, e capisco, in parte, anche i timori dei cittadini che vedranno cambiare abitudini consolidate, ma se piccolo fosse così bello e conveniente perché non dividere Torino in cento comuni? Con cento Sindaci? Perché non dare dignità di comune anche alla Falchera o a Cavoretto? Capisco poi, che, per molti uomini di partito la riduzione dei piccoli comuni significhi perdere i consensi e il potere organizzativo di centinaia di consiglieri comunali, ma vi è un interesse generale che dovrebbe muovere l’azione dell’uomo politico. Di fronte a molti racconti deamicisiani, di cui non metto in dubbio certamente buona fede e verità, mi viene da chiedere che i piccoli comuni mettano in piazza, cioè almeno online, tutto, dal bilancio alle nomine, dalle partecipazioni ai consorzi, dai patrocini ai contributi, alle tariffe e via dicendo. Credo, ad esempio, che la riduzione del numero dei segretari generali e dei doppioni municipali, unificando i servizi in comuni più grandi, abbia già un proprio valore. Per questo, fatti salvi gli inevitabili casi particolari, alla marcia del NO dei piccoli comuni io non ci sarò. La riduzione di comuni e province (di queste vedrei bene anche la sparizione) è virtuosa al di là dell’attuale scenario economico.”

Torino, 18 agosto 2011.