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Piccoli comuni, Grizzanti: “Vera riforma federale unica via”

Salvatore Grizzanti

Asti, 23 agosto 2011

Credo che la questione della soppressione dei piccoli comuni sia affrontata in maniera superficiale e non strutturale sia dal Governo sia dai sindaci che sono scesi in piazza a Torino. Se da una parte abbiamo un Governo che dalla Capitale in maniera del tutto arbitraria e centralista elimina in un tratto enti ed amministrazioni dall’altra pare che sindaci arrabbiati siano preoccupati di difendere solo il loro piccolo posto di comando. Paghiamo oggi il prezzo di una riforma federale sempre sventolata nei comizi dagli uomini in camicia verde ma mai portata a termine per incapacità o perché veramente pericolosa per le caste locali, infatti in un paese federale i Comuni si finanzierebbero da sé con una propria tassazione e senza dove ricevere soldi da Roma rimanendo così mai autonomia perché sempre un po’ “ricattabili”. Sarebbero i comuni stessi spontaneamente e non il Governo a decidere di unirsi o meno a seconda delle esigenze e ne gioverebbe anche la democrazia infatti i cittadini di un comune avrebbero strumenti in più per decidere, al momento del voto, se un sindaco ed una amministrazione hanno ben lavorato o meno valutando imposte e servizi ricevuti. Infine potrebbe iniziare un fenomeno di concorrenza tra territori e comuni per accaparrarsi investimenti e cittadini sul territorio in base alla qualità della vita, al livello di tassazione ed ai servizi che sapranno offrire.

Un federalismo serio e non affidato al Calderoli di turno in Italia serve ma non lo vedremo mai fino a che non riusciremo a liberarci di questa partitocrazia che ormai appesta il paese e che non ha alcuna intenzione di portare a termine una riforma del genere per il semplice fatto che potrebbe essere fatale per sé stessa.

Dichiarazione di Salvatore Grizzanti, tesoriere dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta e membro del Comitato nazionale di Radicali Italiani.