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Asti/Droga, Grizzanti: marijuana e siringhe al Boschetto sono solo continui fallimenti del proibizionismo.

macchina scambia siringhe

Legalizzazione, stanza del consumo e subito le macchine scambia-siringhe.

Dichiarazione di Salvatore Grizzanti, tesoriere Associazione radicale Adelaide Aglietta e membro Comitato nazionale Radicali Italiani

A dicembre 2009 ammonivo il sindaco del fatto che dopo le sue ordinanze in città dopo una certa ora fosse più facile procurarsi droga piuttosto che un kebab.
Oggi ci ritroviamo con continue notizie di sequestri di piante di marijuana con persone che vanno ad affollare il carcere di Quarto già al collasso e con l’ennesimo allarme siringhe al Bosco dei Partigiani nonostante l’operazione di polizia di due anni fa con tanto di telecamere che portò all’arresto di una decina di spacciatori al “Boschetto”. Questa situazione attuale, anche nella nostra pur non grande città, è l’esempio lampante di quanto le politiche proibizioniste siano inutili,costose e fallimentari.
Per quanto riguarda la marijuana credo sia giunto il momento di legalizzarla a maggior ragione in questo periodo di crisi economica è facile immaginare come un prodotto così diffuso, con un’alta domanda sempre in crescita, se l’offerta arrivasse da canali legali (e quindi soggetti al Fisco), rappresenterebbe un vantaggio economico per lo Stato. Vantaggio che lo Stato avrebbe anche da un impegno delle forze dell’ordine più concentrato su altre questioni. Contrariamente a quanto affermano le farneticazioni del ministro Giovanardi la marijuana è una delle sostanze meno pericolose, molto meno dell’alcool, sostanza che nessuno si sognerebbe di proibire ad “Enolandia”.

La riqualificazione del Boschetto potrebbe partire proprio dalle politiche di riduzione del danno con la creazione di una sala del consumo, un luogo protetto e igienicamente garantito per l’assunzione di sostanze psicoattive (che il consumatore si procura all’esterno); un ambiente gestito da uno staff sanitario professionale, formato allo scopo. Il cittadino che consuma droghe per via endovenosa si recherà lì per evitare complicanze legate a possibili overdosi, siero conversioni, etc. mentre per quanto riguarda l’impatto sulla cittadinanza si garantirebbe maggiore sicurezza e tutela della salute pubblica attraverso la riduzione delle scene di buco a cielo aperto e lo smaltimento del materiale infetto (siringhe, fiale, ecc). In qualità di massima autorità sanitaria in città si può attivare il sindaco Galvagno presso Asl e ministero della Salute ma intanto non ci vuole molto ad installare due macchine scambia-siringhe presso il parco per tutelare la salute di tutti.

http://www.scambiasiringhe.it/italia.htm