Dopo l’ennesimo arresto un giovane coltivatore di piante di marijuana, questa volta a Villanova d’Asti, Salvatore Grizzanti (Radicali Italiani) interviene sull’argomento:
Solidarietà ai familiari ed al ragazzo arrestato da questo infame regime proibizionista. Proprio nell’anno in cui il rapporto della Commissione Globale per le politiche sulle droghe dell’ ONU dichiara fallita la guerra alle droghe e spinge verso politiche antiproibizioniste in terra astigiana si continuano a mandare cittadini nel carcere già superaffollato di Quarto.
Chi coltiva in casa va applaudito non arrestato in primo luogo perché in una democrazia liberale, quale evidentemente l’Italia non è, non può esistere un reato se non esiste la vittima e non si condannano gli stili di vita, poi perché chi si coltiva da sé ciò che si vorrà fumare evita di dare soldi alla malavita ed alle mafie, infine con l’autocoltivazione il consumatore si garantisce un prodotto di qualità non tagliato. La marijuana è di gran lunga meno pericola di alcool e tabacco per la salute e la discutibile pericolosità sociale comunque non ne giustifica la proibizione altrimenti lo Stato dovrebbe cominciare ad arrestare tutti i vignaioli.
Infine vorrei correggere i mezzi di informazione che hanno diffuso la notizia che a casa del giovane di Villanova sarebbero stati trovati dei semi di hashish… l’hashish non è una pianta, non ne troverete i semi neanche ad Amsterdam!