Giustizia: Napolitano, sovraffollamento è vergogna ma non ci sono condizioni per amnistia
di Sandra Fischetti
Ansa, 2 ottobre 2011
“Il sovraffollamento delle carceri è una vergogna per l’Italia”, ma per ora non ci sono le condizioni per un’amnistia. In visita con il ministro della Giustizia Nitto Palma all’istituto per rieducazione per minori di Nisida, il capo dello Stato Giorgio Napolitano torna ad esprimere la propria preoccupazione per le condizioni insostenibili in cui sono costretti a vivere i detenuti, ristretti in penitenziari che scoppiano e a ribadire la necessità di intervenire subito per voltare pagina. Ma spiega di non ritenere praticabile in questo momento il ricorso a un provvedimento generale di clemenza, perché per approvarlo “ci vuole un accordo politico che allo stato non c’è”.
Si tratta di un tema che sta molto a cuore al presidente della Repubblica, che più volte nei mesi scorsi ha parlato di una situazione drammatica, incompatibile con il rispetto della dignità delle persone, sollecitando il Parlamento a intervenire di fronte a una questione di prepotente urgenza.
E oggi davanti ai ragazzi di Nisida scandisce: “non sono degne di essere umani le carcere sovraffollate”; per questo servono “passi rapidi per arrivare a un cambiamento radicale della situazione”. Interventi che non significano per forza, spiega Napolitano, un nuovo provvedimento generale di clemenza, come quello che stanno chiedendo da tempo inutilmente i Radicali con lo sciopero della fame e della sete e da ultimo con la scelta, che ha provocato una lacerazione con il Pd, di non partecipare al voto sulla mozione di sfiducia al ministro Romano.
“Non ci si deve affidare solo all’amnistia”, osserva infatti il presidente della Repubblica, ricordando che dal 1945 a oggi si è già fatto ricorso 24 volte a questo strumento e spiegando che con il ministro della Giustizia sono già state messe a fuoco alcune possibilità di intervento; perché per eliminare la piaga del sovraffollamento non si deve pensare nei termini di tutto o niente.
“C’è l’impegno del governo ad intervenire, ci auguriamo già dalla prossima settimana, sulla drammatica situazione del sovraffollamento della carceri”, assicura da parte sua Nitto Palma che già in occasione della sessione straordinaria del Senato sulla questione carceri aveva espresso la propria contrarietà all’amnistia; meglio puntare, aveva detto in quell’occasione, sulla depenalizzazione dei reati minori, su un ripensamento della custodia cautelare di cui si fa “abuso”, e su un ampliamento della cosiddetta svuota-carceri.
Quanto la situazione delle carceri sia drammatica lo dicono i numeri: nei 206 penitenziari sparsi su tutta la Penisola i detenuti sono 67.377 a fronte di 45.732 posti regolamentari. Una condizione che ci allontana dal resto dell’Europa, visto che il numero dei reclusi per ogni 100 posti nel nostro Paese è 148,2 a fronte di una media che nel Vecchio Continente è del 96,6%.