Mellano: “Chiedo alle forze politiche, alle Associazioni di categoria e alle Associazioni ambientaliste di fare fronte comune e ricorrere al TAR per abrogare il testo”
Il nuovo regolamento forestale della Regione Pieimonte contiene al proprio interno una serie di norme in netto contrasto o in aperta violazione di leggi regionali, nazionali ed europee. Il testo contraddice la stessa legge regionale che deve regolare per molti aspetti selvicolturali (Lr 4/09); contrasta inoltre con il Dlgs. 42/04 sugli aspetti autorizzativi, con il Dlgs. 121/01 e con il Codice Penale rispetto al dete rioramento degli habitat che sono consentiti, con il Dlgs. 227/01 rispetto allo sgombero degli alberi deperienti, con la L 241/90 quando si esplicita l’impossibilità dell’Amministrazione di negare un permesso di taglio. L’approccio che viene proposto alla Rete Natura 2000 viola esplicitamente il Dlgs 357/97 e la Lr 19/09; sulla possibilità di accendere fuochi all’interno dei boschi è in contrasto con le norme di settore in materia di incendi boschivi (L 353/2000 e Lr 16/94); sulle possibilità di movimenti terra in bosco contrasta con il Dlgs. 42/2004 per l’impatto paesaggistico. La deroga introdotta al pascolo è in contrapposizione al RD 3267/23. Il tutto senza considerare le norme in aperta violazione della Direttiva Habitat, della Direttiva Uccelli e di Rete Natura 2000.
Dichiarazione di Bruno Mellano (Direzione nazionale Radicali Italiani)
La peste italiana che i Radicali denunciano da tempo è anche questo. Regolamenti attuativi di una legge che creano contrasti evidenti con molte normative e che, se rispettati, possono anche condurre gli operatori a sanzioni gravi di tipo penale. Senza entrare nel merito di un testo che, se letto alla lettera, potrebbe consentire senza problemi di cancellare dalla nostra regione centinaia di migliaia di ettari di boschi (compreso parte di quelli nelle aree protette), voglio denunciare con forza l’illegittimità di questo regolamento. Per questo chiedo alle forze politiche, alle Associazioni di categoria e alle Associazioni ambientaliste di fare fronte comune e ricorrere al TAR e abrogare questo regolamento vergognoso.
Torino, 6 ottobre 2011