Questa mattina, presso il bar Novecento ad Asti, Enzo Cucco (Associazione radicale Certi Diritti) e Salvatore Grizzanti (Associazione radicale Adelaide Aglietta) in una conferenza stampa hanno presentato il documento Asti LGBT agenda 2012.
Salvatore Grizzanti:
“Questa agenda nasce dalla necessità di voler garantire ai cittadini LGBT (lesbiche, gay, bisessuali, transessuali) e non solo astigiani spazi di diritto che oggi in Italia, esempio più unico che raro in Europa, vengono ampiamente negati nel limite dei poteri dell’ente Comune.
Abbiamo voluto realizzare un documento programmatico, concreto, non un libro dei sogni, ciò che è racchiuso qua dentro sono tutte azioni che la prossima amministrazione comunale può portare avanti senza alcun problema; è sufficiente la volontà politica di garantire a tutti i cittadini ed a tutte le coppie (anche quelle etero non sposate) pari diritti.
L’agenda si articola in 7 punti partendo da modifiche da portare allo Statuto comunale inserendo il principio di non discriminazione, passando per la creazione di un servizio di contrasto all’omofobia all’interno dell’ufficio Politiche sociali fino al riconoscimento effettivo delle unioni civili con la proposta di un certificato da far rilasciare dall’ufficio Servizi demografici alle coppie conviventi, anche dello stesso sesso, al fine di riconoscere un attestato di famiglia anagrafica basata sul vincolo affettivo in modo da garantire il riconoscimento di diritti, benefici e doveri previsti dall’amministrazione comunale (case popolari, asili, servizi sociali, etc.).
All’interno dell’agenda ci sono anche proposte in merito alla promozione turistica “gay friendly” ed alla creazione di una Casa delle Associazioni.
Invieremo questa agenda a tutti i candidati sindaco chiedendo di pronunciarsi in merito e di inserirla all’interno del proprio programma elettorale.”
Enzo Cucco:
“Quando ci candida alle elezioni comunali ci si presenta con un programma per venire incontro ai bisogni delle persone, tra tutti questi bisogni ci sono anche i bisogni delle persone gay e lesbiche che hanno svantaggio di essere meno visibili, perché contesto sociali li frena.
Con questo documento Asti guarda all’Europa e non al peggio della nostra Italia. Le città nel mondo si sviluppano con 3T: tecnologia, talenti, tolleranza. Se voi guardate alle città all’avanguardia vi renderete conto che sono città molto avanzate anche sul tema dei diritti. Asti può incamminarsi su questa strada e non è strada impervia, proprio ieri la Giunta regionale ha approvato delibera che istituisce la rete delle antenne provinciali contro le discriminazioni…
Lavorare per i diritti e contro le discriminazioni significa sviluppare il territorio, aprirlo, fare arrivare energie nuove, questo è il messaggio che noi vorremmo dare oltre alle specifiche richieste, niente che l’amministrazione comunale non possa dare. Vogliamo un’Asti più europea, anche sui diritti.
Lavorare in questa direzione con gli spazi che ci sono concessi, sapendo che il Parlamento non fa quello che deve fare, è proprio il nostro stile di Radicali: ragionare su cose concrete che possono essere realizzate dalla prossima amministrazione senza fare rivoluzioni ma applicando leggi che già ci sono.”