(ma PD e altre opposizioni sono state a guardare per due anni e mezzo)
Giulio Manfredi (Direzione Radicali Italiani):
Apprendo che Marco Zacchera, sindaco di Verbania, si è dimesso da deputato, precisando che si tratta di “una scelta per la città”. In realtà, Zacchera ha fatto questa scelta con due anni e mezzo di ritardo (Piero Fassino si è dimesso un mese dopo essere stato eletto sindaco di Torino) e con 14 giorni di anticipo rispetto alle nuove norme restrittive sui vitalizi dei parlamentari.
Gli altri parlamentari nella stessa situazione di incompatibilità di Zacchera si stanno dimettendo in queste ore dalla Camera per tutelare le loro pensioni. I soliti radicali che pensano male? Come mai nessuno di loro, pur potendolo, fa la scelta di dimettersi da sindaco e rimanere parlamentare?
Ma di fronte alla sfrontatezza di Zacchera, il PD di Verbania e le altre opposizioni sono rimaste alla finestra per due anni e mezzo. Noi radicali avevamo inviato loro mesi fa una bozza di “azione popolare”, un ricorso da presentare in tribunale per far valere l’incompatibilità di Zacchera; il PD di Catania è riuscito a trovare un cittadino che ha presentato ricorso contro il suo sindaco, il senatore PDL Raffaele Stancanelli. E’ stato il ricorso che ha provocato la sentenza n. 277 della Corte Costituzionale che ha sbloccato la situazione delle incompatibilità.
Dal Sud arriva una lezione di democrazia diretta e di legalità. Spero che serva per il futuro, a Verbania e non solo.
N.B. Vedi il testo dell’azione popolare, predisposto dall’avvocato radicale Antonio Polito:
http://www.associazioneaglietta.it/documenti/elezioni-e-legalita/