Al Presidente
Consiglio Regionale del Piemonte
Valerio Cattaneo
p. c. Ai Presidenti Gruppi Consiliari
p. c. Al Vice-Presidente
Consiglio Regionale del Piemonte
Roberto Placido
Al Vice-Presidente
Consiglio Regionale del Piemonte
Riccardo Molinari
Torino, 17 gennaio 2012
Oggetto: richiesta incontro su mancata nomina “Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale” (Legge regionale n. 28 del 2 dicembre 2009).
Con la presente vi informiamo, innanzitutto, che abbiamo intrapreso dalla mezzanotte di domenica 15 gennaio un digiuno di dialogo rivolto al Consiglio regionale del Piemonte, affinchè tale istituzione rispetti le leggi che essa ha votato; nella fattispecie, rispetti il dettato della L. R. 28/2009, che all’art. 2, comma 1, così recita: “Il Garante è nominato, all’inizio della legislatura, con decreto del Presidente della Giunta Regionale, su designazione del Consiglio regionale, tra persone che abbiano ricoperto incarichi istituzionali di responsabilità e rilievo nel campo delle scienze giuridiche, dei diritti umani, ovvero delle attività sociali negli istituti di prevenzione e pena e negli uffici di esecuzione penale esterna o che si siano comunque distinte in attività di impegno sociale”.
I consiglieri regionali radicali Bruno Mellano e Carmelo Palma presentarono la prima proposta di legge per l’istituzione del garante regionale delle carceri il 7 febbraio 2005. A ormai sette anni di distanza, ci pare che la necessità e l’urgenza dell’istituzione di tale figura siano confermate ogni giorno dalla situazione delle carceri italiane, e piemontesi in particolare, in cui, a fronte di 3.634 posti regolamentari, sono reclusi circa 5.200 detenuti; per ridurre il danno prodotto dal sovrafollamento, serve un nuovo strumento con funzioni di controllo, garanzia ma anche di incentivazione delle risorse, di sfruttamento delle possibili sinergie esistenti nei diversi ambiti e contesti. Siamo perfettamente d’accordo con voi nel non volere una ulteriore inutile poltrona, in tempi di ristrettezze economiche; ribadiamo, però, con forza che il garante non può essere una figura simbolica ma deve essere messo nelle condizioni di operare concretamente, con efficacia ed efficienza.
Siamo, altresì, informati dell’esistenza di proposte di legge volte all’abrogazione dell’istituto del garante; se tali proposte andassero in porto, riteniamo che il Consiglio Regionale compirebbe un errore politico di estrema gravità. Ma siamo, altresì, convinti che non è più accettabile l’attuale situazione di stallo, pur riconoscendo al Presidente del Consiglio Regionale di aver fatto quello che era nelle sue prerogative (indizione del bando e conseguente raccolta di 22 domande). Tocca ora ai consiglieri decidere, in un senso o nell’altro; ma si decida.
Martedì 24 gennaio, dalle ore 11:00 alle ore 13:00, saremo di fronte al Consiglio Regionale per richiedere null’altro che il rispetto della legalità, nella migliore tradizione radicale. Saremmo lieti se in tale occasione vorrete accordarci un poco del vostro tempo per poter approfondire il senso e le motivazioni della nostra iniziativa nonviolenta.
In attesa di un cortese cenno di riscontro, vi inviamo distinti saluti.
Salvatore Grizzanti, segretario Associazione Aglietta
Igor Boni, presidente Associazione Aglietta