Giulio Manfredi (Direzione Radicali Italiani):
I radicali ringraziano il consigliere regionale Mario Laus (PD) per aver recuperato, con la sua proposta di legge (n. 148), la PDL presentata esattamente dieci anni fa (dopo l’arresto del direttore generale delle Molinette) dai consiglieri regionali radicali Mellano e Palma per la riforma dei criteri di selezione dei direttori generali delle aziende sanitarie regionali.
Tale riforma (ma, visto il contesto, sarebbe una rivoluzione) stabilisce di estendere ai manager pubblici il principio generale della separazione fra compiti di indirizzo strategico e compiti di gestione, esternalizzando l’intera procedura di individuazione dei Direttori Generali delle aziende sanitarie (e in prospettiva: di tutti gli amministratori degli enti e delle aziende regionali) ad una o più società di headhunters, scelte tramite bando di gara. In questo modo, introducendo un doppio sistema di filtri- nella scelta della società di selezione e nell’individuazione dei Direttori- ed attenendosi nella sostanza a procedure di evidenza pubblica, si otterrebbe un duplice risultato: in primo luogo, si farebbe in modo che la selezione avvenga sulla base di criteri magari discutibili, ma puramente tecnici. In secondo luogo, si attribuirebbe la responsabilità della scelta dei Direttori a selezionatori che non avrebbero alcun interesse né diretto né indiretto rispetto al loro operato. Alla Giunta, in questo caso, rimarrebbe il solo potere di revoca dei Direttori in caso di mancato conseguimento degli obiettivi aziendali.
La bocciatura della proposta di legge “Laus” era scontata; come potevano coloro che sono responsabili dello sfascio della sanità piemontese (il centro-destra governa questa regione dal 1995, tranne il quinquennio Bresso) votare a favore di una proposta che avrebbe sottratto loro il potere di vita e di morte sui direttori generali cioè sui centri decisionali principali del sistema sanitario regionale? Il presidente Cota e l’Assessore Monferino si preparano addirittura ad aumentare il numero delle poltrone da spartire: come altrimenti considerare le sei “federazioni sanitarie” in cantiere, che aumenteranno semplicemente il caos e l’ingovernabilità del sistema?
Il “tecnico” Monferino si rivela sempre di più un apprendista stregone.
Torino, 17 gennaio 2012