Grizzanti e Boni: “I Capigruppo calendarizzino subito il voto sul garante per le prossime seduta”
Oggi, dopo oltre due anni, in seguito all’azione nonviolenta dei Radicali Salvatore Grizzanti e Igor Boni che hanno condotto 11 giorni di sciopero della fame per sollecitare la Regione ad uscire dalla patente illegalità sulla mancata nomina del Garante, il Consiglio regionale ha votato per la prima volta sulla nomina. Su 53 consiglieri presenti, 21 hanno votato; dato che la maggioranza richiesta è dei 2/3 (almeno 40 consiglieri), il presidente Cattaneo ha dichiarato la votazione “non valida”.
Prosegue intanto il digiuno a staffetta (continuerà fino alla nomina del Garante) che per questa settimana sarà attuato da: Gianni Pizzini, Antonella Nobile, Claudio Bellavita, Caterina Simiand, Alberto Ventrini, Silvja Manzi, Blanca Briceno, Silvio Viale e Roberto Tricarico.
Dichiarazione di Salvatore Grizzanti e Igor Boni (Segretario e Presidente dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta)
Quello di oggi è indubbiamente un passo avanti nella direzione giusta. E’ cominciata ufficialmente in Consiglio la procedura di nomina e non si può tornare indietro. Certo ora occorre che venga calendarizzato nuovamente il voto sulla nomina del Garante nelle prossime sedute, dove sarà sufficiente la maggioranza semplice (31 consiglieri) per rendere valido il voto. La fumata nera di oggi apre comunque la strada ad una soluzione positiva che dobbiamo conquistare passo dopo passo, per la dignità delle carceri e per la dignità della politica. Ribadiamo la nostra disponibilità ad incontrare i Capigruppo di tutte le forze politiche per spiegare loro le nostre ragioni, che sono quelle della legalità e del rispetto delle leggi da parte delle Istituzioni. Ringraziamo nuovamente i tanti cittadini che si stanno unendo in un digiuno a staffetta che proseguirà ininterrottamente fino all’acquisizione del risultato positivo che auspichiamo. Le tante parole sulla drammatica situazione delle carceri, spese dalle massime autorità del nostro Governo in occasione dell’apertura dell’anno giudiziario, possono vedere in Piemonte una risposta concreta e tangibile. Non perdiamo questa occasione.