Questa mattina Salvatore Grizzanti, segretario dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta, ha inviato una lettera di risposta ai detenuti del Carcere di Quarto d’Asti. I detenuti avevano scritto a Grizzanti per comunicare che 92 di loro delle sezioni A3 e B3 avevano iniziato uno sciopero della fame a rotazione dal 1° al 10 febb a sostegno del reclamo che i detenuti di Asti hanno inoltrato al Tribunale di sorveglianza di Torino.
Ecco alcuni stralci della lettera di Grizzanti:
…il metodo di lotta che state utilizzando è esemplare e in sé contiene i germi della democrazia e della libertà. La nonviolenza che praticate (e che noi pratichiamo costantemente nelle nostre battaglie) è la risposta più adatta alla cecità del regime italiano e alla violenza più in generale.
Come forse sapete io e Igor Boni abbiamo condotto 11 giorni di sciopero della fame ad oltranza per chiedere al Consiglio regionale la nomina del Garante regionale dei detenuti come previsto da una legge di oltre due anni fa e mai applicata. Insieme a noi decine di militanti e cittadini si sono uniti in un digiuno a staffetta che porteremo avanti fino all’ottenimento della nomina e dell’attivazione dell’ufficio…
…Come immaginate un’azione come quella che avete attuato e attuate riesce ad essere incisiva se si riesce a comunicarla. Purtroppo in questo Paese (e non solo in questo Paese) fa sempre più notizia chi commette un atto violento rispetto a chi usa lo sciopero della fame per spingere ad una decisione le Istituzioni…
La nostra lotta per il rispetto dei diritti delle persone recluse proseguirà e la vostra azione non può che essere d’aiuto per riuscire a denunciare lo stato di degrado delle carceri italiane e un sovraffollamento senza precedenti che è denunciato dalla stessa Corte dei diritti europea.
A livello nazionale prosegue la lotta per l’amnistia di Marco Pannella e dei Radicali ma, come vedete dai telegiornali, è difficile fare uscire i partiti dalla loro chiusura verso questo argomento. Su questo comunque non ci fermeremo…