E’ la metafora di come si parli di sessualità nelle scuole. Dovrebbero sospendere il preside.
Ad affermarlo è Silvio Viale, ginecologo e presidente di Radicali Italiani, in relazione alla vicenda dell’Istituto Einaudi di Bassano del Grappa (VI) dove due studenti quindicenni sono stati sospesi per essersi appartati nel bagno dei maschi (1 giorno a lui e 4 girni a lei).
L’esponente radicale ha così proseguito:
Pur con le dovute e necessarie cautele sarebbe opportuno che il preside spiegasse un po’ meglio la differenza di punizione tra il ragazzo (1 giorno) e la ragazza (4 giorni), non essendo credibile che la quadruplicazione della sanzione dipenda dal luogo, come se il maschietto non fosse consapevole di violare lo stesso regolamento invitando una coetanea nei bagni maschili. Non vorrei che avere scelto il bagno dei maschi fosse equiparato ad una sorta di adescamento o di coercizione, visto che la pratica sessuale in se non ha meritato più di un giorno di sospensione. Al di là della facile ironia, rimane il trattamento “dis-paritario” che sembra assolutamente non tollerabile. Vi è poi la questione più seria di come si affronti la sessualità nella scuola tra auto-apprendimento, censure, indifferenza delle famiglie e invasione di modelli mediatici esterni. Forse a quindici anni è già tardi per recuperare l’assenza di progetti informativi nelle età inferiori, ma la disparità di trattamento rischia solo di alimentare atteggiamenti macisti e misogini. Forse, a ben vedere, si dovrebbe sospendere il preside e il preside farebbe bene sospendere se stesso.
Torino, 18 febbraio 2012.