Nel PD vi è il rischio di una vocazione minoritaria.
Questo il secco commento di Silvio Viale, consigliere comunale del PD a Torino e presidente di Radicali Italiani, che ha assistito al convegno di apertura del tesseramento 2012 a Torino.
Silvio Viale, che condivide i contenuti del “Patto d’Azione per le Riforme” recentemente nato a Torino per iniziativa di LibertàEguale, l’ Alleanza dei Democratici, l’Associazione radicale Adelaide Aglietta e i Corsari, ha proseguito:
La condizione di emergenza strutturale che ha portato al governo Monti non è affatto superata e il PD deve avere il coraggio di dire dei “sì”, senza troppi “se” e “ma”. Un PD che frena, tra un “terzo polo” pronto occupare i posti a qualunque costo e IDV, Lega, grillini e SEL in perenne concorrenza urlata, finisce solo per premiare l’attendismo di Berlusconi che lo accredita come l’unico che avrebbe potuto fare quello che Monti sta facendo, se non glielo avessero impedito. Superare il dualismo protetti e non protetti, mettendo sul tavolo la questione dell’art.18, e razionalizzare la spesa pubblica per difendere il welfare e la sanità sono azioni fondamentali che il governo Monti ha preso e attraverso le quali passa la credibilità di una sinistra liberale, moderna, riformista e di governo. La distanza che c’è tra oggi e le promesse delle primarie torinesi di un anno fa, era il 27 febbraio 2011, è l’allegoria della differenza tra la retorica di partito e le necessità di essere al governo. Nel PD vi è il rischio di una vocazione minoritaria da perenne opposizione, contagiosa, che preferisce assistere alla deriva piuttosto che promuovere una vera stagione di riforme, ormai necessaria e improcrastinabile, accettando anche di consegnare Monti e il suo consenso a Berlusconi. Perchè dimenticarsi che la maggioranza dei senatori del PD ha sottoscritto le proposte di riforma di Piero Ichino e Emma Bonino?.
Torino, 26 febbraio 2012.