Venerdì scorso “la Repubblica” è uscita con due pagine dedicate all’escalation del consumo di cocaina, parlando di 2 milioni di cocainomani abituali e di 700 mila cocainomani saltuari in Italia. Il servizio riporta anche una dichiarazione di Giovanni Serpelloni, direttore del Dipartimento politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri, sulla necessità di estendere i controlli antidroga ad altre categorie di lavoratori.
Marco Perduca (senatore radicale/PD) e Giulio Manfredi (Direzione Radicali Italiani):
Nel documento di sintesi dell’ultima Relazione annuale al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze in Italia (28 giugno 2011), è inserita la Tabella 2 che riporta le stime di prevalenza del consumo di stupefacenti nella popolazione generale 15<64 anni. Per la cocaina il dato riportato è 2,1% nel 2008 e 0,9% nel 2010, con una riduzione del consumo del 57,1%. Tali dati permisero all’allora sottosegretario Giovanardi di cantar vittoria: tre anni di governo Berlusconi erano serviti a ridurre i consumi di tutte le droghe illegali.
Abbiamo atteso che il Dr. Serpelloni, curatore di quella Relazione e braccio destro di Giovanardi in tutto e per tutto, smentisse pubblicamente i dati di “Repubblica”. Non lo ha fatto. Allora i casi sono due: o il fatto che da 100 giorni non c’è più al governo Berlusconi ha prodotto nel Paese un aumento esponenziale dei consumi di cocaina.; o i dati forniti dalla coppia Giovanardi/Serpelloni solamente otto mesi fa erano falsamente rassicuranti e nascondevano la triste verità: il regime proibizionista è un acceleratore del consumo di sostanze stupefacenti. Se fosse vera la seconda ipotesi, Serpelloni dovrebbe dimettersi subito da Capo del Dipartimento Antidroga