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I no Tav prime vittime dei violenti. Sulla Tav si gioca la credibilità del centrosinistra

Sperare che la violenza dei blocchi possa fermare una decisione democratica è miope e i No Tav devono capire che sono proprio loro le prime vittime dei violenti. Dietro la strategia di “bloccare tutto alle ore 18” vi è la consapevolezza disperata di essere minoritari in Valle e nel Paese. Leader responsabili dovrebbero fare un passo indietro.

Questa la dichiarazione di Silvio Viale, presidente di Radicali Italiani e consigliere comunale a Torino, che ha proseguito:

Sulla Tav il centrosinistra si gioca la propria credibilità di governo. I giri di parole di Vendola, gli strafalcioni in geografia di Di Pietro (come se la TAV potesse passare in una altra valle del Piemonte) e gli abbagli retorici di Valentino Parlato su una presunta “rivolta del popolo della Val Susa” (questa mattina a radio24) sono il miglior sostegno che i promotori dei blocchi dappertutto possano trovare. Dietro l’obiettivo di bloccare i lavori a qualunque costo e con qualunque alleato vi è quello di mettere in difficoltà il centrosinistra. Per questo ci vuole chiarezza perché possa proseguire quel dialogo che c’è sempre stato, che ha portato alle modifiche attuali, senza la pretesa di non eseguire l’opera. Per tornare indietro sulle decisioni di governi nazionali e di governi regionali, in entrambi i casi sia di centrodestra che di centrosinistra, occorre un pronunciamento delle stesse istanze di governo che vedo improbabile anche dietro la cornice della foto di Vasto.

Torino, 1 marzo 2011.

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