Igor Boni (presidente Associazione radicale Adelaide Aglietta) e Giulio Manfredi (Direzione Radicali Italiani):
Facciamo un salto indietro, quando il presidente Cota affermò che “la spesa sanitaria negli ultimi quindici anni è andata fuori controllo” (intervista di Cota su “La Repubblica” del 31/12/2011). Nessuno si premurò allora di ricordare a Cota che per 10 dei 15 anni da lui citati il Piemonte è stato governato dal centro-destra e che dal 2000 al 2005 Cota non era su Marte ma era a Torino, in veste di Presidente del Consiglio Regionale.
Oggi, dopo tanti proclami, dopo aver parlato di “rivoluzione nella sanità regionale”, Cota e Monferino portano a casa un piano socio-sanitario che le opposizioni (non solo quelle istituzionali ma anche quelle interne alla maggioranza) hanno spolpato pezzo per pezzo; l’unica novità sono le sei “federazioni sanitarie”, cioè sei poltrone in più. Alla resa dei conti, la montagna ha partorito sei topolini, a cui bisognerà assicurare adeguato formaggio per i prossimi anni.
E Monferino non venga a parlarci di meritocrazia nella scelta dei sei topolini. Solamente un mese fa, lui e la maggioranza di centro-destra hanno votato contro il progetto di legge del consigliere PD Mario Laus – PDL fotocopia di quello presentato il 30 gennaio 2002, dieci anni fa, dagli allora consiglieri regionali radicali Palma e Mellano – che intendeva riformare i criteri di nomina dei direttori generali delle Aziende Sanitarie regionali, affidandone la nomina a società di selezione esterne alla Regione e, perciò, svincolate dal controllo asfissiante della partitocrazia regionale.
Monferino, per conto di Cota, si appresta, entro fine mese, a fare, invece, le solite nomine dei soliti noti in tutte le aziende sanitarie (con il solito gioco dell’oca: sposto Tizio da un ASL all’altra, Caio diventa direttore generale al posto di Sempronio che va a fare il direttore sanitario … e chi salta un giro lo riciclo all’ARESS) … più le sei nomine dei presidenti delle federazioni sanitarie.
E’ ora che Monferino uno e trino (CDA, Assistenza e Sanità) torni a occuparsi solamente dei consigli di amministrazione (Case New Holland, Ferrari S.p.A., Alleanza Toro S.p.A. e Indesit Company) in cui è ancora seduto, lasciando ad altri la troppo impegnativa poltrona di Assessore.