Lo impone la legge e sarebbe banco di prova per governo “tecnico” … ma senza Serpelloni!
Mario Staderini (segretario di Radicali Italiani) e Giulio Manfredi (Direzione RI) hanno inviato una lettera al premier Mario Monti e al ministro Andrea Riccardi (per conoscenza, anche ai Presidenti Napolitano, Fini e Schifani) per richiedere che il governo convochi entro fine anno la Sesta Conferenza nazionale sulle droghe. Il D.P.R. 309/1990 (Testo Unico sulle tossicodipendenze) prevede la tenuta di una conferenza nazionale ogni tre anni; l’ultima conferenza si è tenuta a Trieste nel marzo 2009.
Gli esponenti radicali scrivono, fra l’altro:
… L’esigenza di rispettare una precisa ed inequivoca norma legislativa si accompagna a evidenti, a parer nostro, ragioni di opportunità politica, se si intende l’attributo “politica” nel miglior senso del termine e non nell’accezione deteriore che tale attributo ha assunto ormai agli occhi della maggioranza degli italiani. Un governo “tecnico” come l’attuale potrebbe lavorare a un appuntamento quale quello della Conferenza nazionale sulle Droghe senza preconcetti, paraocchi, tesi precostituite; potrebbe lasciare adeguato spazio e tempo di parola alle esperienze più innovative in atto in Europa (precisando che il termine “innovative” va rapportato alla stagnante realtà italiana, non già a esperienze ormai consolidate poiché basate sulle evidenze scientifiche, c. d. “evidence based approach”). La Conferenza potrebbe, così, essere veramente occasione per quella verifica imparziale e rigorosa delle politiche in atto in materia di tossicodipendenze, come auspicato dal legislatore e dagli operatori. Magari, con un quanto mai proficuo approfondimento sul tema “Droga e carcere”, considerato che un terzo dei cittadini detenuti nelle carceri italiane sono tossicodipendenti. L’onestà intellettuale che ha sempre contraddistinto l’approccio radicale alle politiche in atto sulle sostanze stupefacenti e psicotrope ci impone di porre alla Vs. attenzione un grave motivo di riserva sulla predisposizione, entro l’anno in corso, della Sesta Conferenza nazionale sulle droghe. Questa riserva è costituita dalla presenza alla guida del Dipartimento per le politiche Antidroga del Dott. Giovanni Serpelloni. Riteniamo che il Dott. Serpelloni non abbia quelle doti di imparzialità e di rigore scientifico tali da poter organizzare una Conferenza all’altezza degli obiettivi testè richiamati. Ricordiamo che le Associazioni Antigone e Forum Droghe hanno richiesto da tempo che il governo nomini un altro responsabile a capo del Dipartimento per le politiche Antidroga. Inoltre, le suddette Associazioni hanno indirizzato al Ministro Riccardi una lettera aperta per richiedere una valutazione del loro progetto per la decarcerizzazione di migliaia di cittadini tossicodipendenti; non ci risuta che tale lettera aperta abbia avuto risposta ….