Si è svolta ieri presso il bar Novecento di Asti la conferenza stampa di presentazione della candidatura radicale di Salvatore Grizzanti nella lista del Pd per Brignolo sindaco. Alla conferenza stampa hanno partecipato Giulio Manfredi (direzione Radicali Italiani), Igor Boni (presidente Associazione radicale Adelaide Aglietta), Silvio Viale (presidente Radicali Italiani, consigliere comunale a Torino) e Salvatore Grizzanti (segretario Associazione radicale Adelaide Aglietta, candidato Consiglio comunale di Asti).
Giulio Manfredi:
Sono molto contento di essere qua oggi a presentare la candidatura di Salvatore Grizzanti, perché è il segretario della più grande associazione territoriale radicale in Italia e questo non per caso ma perché se lo è meritato. Ha dimostrato sul campo di sapere condurre iniziative politiche radicali ad Asti in una situazione difficile, parlando di cose concrete del territorio e portando avanti iniziative radicali come l’anagrafe pubblica degli eletti: una politica diversa anche come antidoto all’antipolitica.
Siamo qua anche per ringraziare gli 80 detenuti di Asti che sono in questi giorni in digiuno per la nomina del garante regionale delle carceri; credo che se riusciremmo a far eleggere Salvatore in Consiglio comunale ci sarà anche la possibilità di far considerare il carcere non come un pianeta a parte ma come un quartiere della città. Sapere che i detenuti di Asti, dopo le note vicende di tortura, non si rassegnano e rispondono con la nonviolenza secondo me è significativo. La loro lotta è anche la nostra lotta. La candidatura di Salvatore ad Asti è una candidatura anche per loro, per chi non ha voce.
Igor Boni
Ringraziamo Pd di Asti perché ha avuto il coraggio di mettere un radicale in lista. Tutti sanno che nelle istituzioni i Radicali fanno sentire la loro presenza… Salvatore sicuramente si impegnerà sui temi, noi non stiamo qui a fare promesse, la storia radicale parla da sé. Questa è un’occasione per Salvatore ma anche per il Pd, perché noi crediamo anche che il Pd debba rinnovarsi e la presenza radicale è un’occasione importante per questo magari con un po’ di laicità e liberalismo.
Silvio Viale
Candidarsi al Comune significa amministrare una città e da questo punto di vista il pragmatismo dei Radicali che non vanno a far promesse raccontando favole è sicuramente utile. Dobbiamo essere sinceri e dire che si va a tagliare e fare questo vuole dire fare delle scelte di priorità e un radicale ha sicuramente la capacità ed il buon senso che porta a dire le cose come stanno. Come Radicali siamo nella lista del Pd in posizione autonoma come naturale visto come siamo nel Parlamento ed a Torino e nella conflittualità che ci vede a volti contrapposti non siamo poi così estranei vista la conflittualità stessa che c’è all’interno del Pd: a Torino quasi mai mi trovo ad essere il più estremista, come spesso dico sono il più moderato all’interno del gruppo. Ad Asti sono convinto che Salvatore, qualora fosse eletto, riuscirebbe ad essere il più equilibrato, e dico anche il più moderato, non perdendo i nostri obbiettivi.
Infine non possono non affrontare la questione della Lega e del finanziamento pubblico ai partiti: la questione della Lega ha fatto scoppiare un problema che noi denunciamo da tantissimo tempo, quando si parla del referendum per l’abolizione del finanziamento pubblico tutti si dimenticano che era promosso dai Radicali e poi la legge che introdusse i rimborsi ha come prima firma il tesoriere della Lega di allora come anche l’attuale legge elettorale Porcellum ha come ideatore Calderoli allora credo che quello della lega oggi sia un fallimento completo.
Concludo dicendo che un radicale nella lista del Pd ad Asti fa bene ad Asti, fa bene al Pd e fa la differenza nel Palazzo per cui mi aspetto che un numero sufficiente di astigiani diano la preferenza a Salvatore perché possa entrare in Consiglio comunale con tutta la buona volontà e l’entusiasmo che ha dimostrato in questi anni.
Salvatore Grizzanti
Io in questi giorni di campagna elettorale vedo vari slogan tra i quali amica della gente o risponde solo ai cittadini come se queste caratteristiche fossero qualcosa di strano, un’amicizia concessa dal piedistallo… beh a questo tavolo voi vedete la differenza, perché noi Radicali siamo gente: trovate tre dirigenti radicali che nella loro vita politica sono più i soldi che hanno speso che quelli che hanno guadagnato. Oggi abbiamo una retorica con la quale si dice di votare i cittadini e non i politici in realtà essere cittadini significa essere politici, in maniera differente da quella partitocratica: è interessarsi della cosa pubblica, è fare proposte, è utilizzare strumenti di democrazia diretta. Gli strumenti di democrazia diretta sono stati attivati per la prima volta, ad Asti, da noi Radicali; sono previsti dallo Statuto comunale e noi, come potevamo, abbiamo attivato l’istituto dell’istanza al sindaco. Lo dico perché ci sono liste civiche più o meno farlocche che si riempiono la bocca di democrazia diretta e di partecipazione civile ma cosa hanno fatto in questi anni? Cosa ha fatto il Movimento 5 Stelle? Cosa han fatto gli attuali consiglieri comunali? Perché non hanno mai proposta una delibera in Consiglio comunale per abbassare il numero di sottoscrizioni necessarie per una petizione o un referendum?
Noi ci siamo attivati anche per l’Anagrafe pubblica degli eletti e dei nominati, abbiamo proposto l’agenda digitale per il Comune di Asti; due cose che Brignolo ha inserito nel proprio programma. Ci siamo attivati anche sui diritti civili proponendo l’agenda per i diritti LGBT.
Io chiedo il voto per questo, voglio portare in Consiglio comunale queste battaglie, sarò un consigliere militante. Avrò degli strumenti in più essendo in Consiglio comunale ma questo non significa che mi vedrete abbandonare i tavoli sotto i Portici Anfossi o il marciapiede sul quale raccogliamo le firme anche perché da Consigliere comunale avrò una possibilità in più ovvero quella di autenticare le firme per le proposte referendarie e come Radicali Italiani abbiamo già lanciato un referendum per la ri-abolizione del finanziamento pubblico ai partiti. Chiedo il voto anche per questo, per poter raccogliere le firme ad Asti per abolire il finanziamento pubblico ai partiti, non perché sono simpatico, sono un vostro amico o un vostro parente ma per sostenere le mie battaglie, le battaglie radicali.
Sul programma io sostengo ovviamente il programma del candidato sindaco Fabrizio Brignolo ma io vorrei che Asti finalmente diventasse una città europea non solo come posizione fisica sulla cartina geografica ma come educazione civica, come modo di vivere. Sono un po’ stufo di sentire amici che vanno in giro per l’Europa e dire che lì è tutto più bello ed i servizio funzionano bene. Io vorrei che Asti diventasse città europea magari prendendo è spunto dalle città con cui è gemellata: una città radicalmente nuova, che non abbia paura di essere cosmopolita, che non nasconda sotto il tappeto il problema dei diritti civili con la solita solfa per cui c’è sempre qualcosa di più importante, una città che metta al centro l’ecologia, la trasparenza delle istituzioni, l’agenda digitale, l’internazionalizzazione della propria economia. Voglio una città che agevoli il ruolo del privato e dell’associazionismo, in una situazione in cui i soldi pubblici da investire saranno sempre meno ciò che il Comune può fare è eliminare burocrazia, unificare uffici e servizi alle piccole e medie imprese e un sostanziale lassaiz-faire in buona prassi liberale.
Chiudo qua e do appuntamento al 3 maggio in via Ospedale per il concerto di fine campagna elettorale con il gruppo degli Hi Life Connection, che arrivano da Londra sempre per rimanere sulla linea della città europea e dare la sveglia a questa città e sperare di avere qualcuno di nuovo in Consiglio comunale dal 7 maggio.