Questa mattina la IV Commissione Sanità del Consiglio regionale del Piemonte ha audito il cittadino non vedente Sebastiano Aru, residente a Ivrea (TO). Aru era accompagnato dagli esponenti radicali Domenico Massano e Nicola Vono (tesoriere Associazione radicale Adelaide Aglietta e anch’egli non vedente).
Il 17 febbraio 2011, Aru aveva presentato, ai sensi dell’art. 85 dello Statuto regionale, una petizione al Consiglio regionale del Piemonte, richiedendo la modifica delle linee guida regionali di attuazione della legge 162/1998 (misure di sostegno in favore di persone con handicap grave), che discriminano i cittadini con disabilità non-motoria (sensoriale e cognitiva), che non sono espressamente indicati nelle suddette linee guida e, perciò, non godono dell’assistenza alla persona in grado di garantire loro una vita indipendente.
In data 4 marzo 2011, la petizione “Aru” era stata assegnata per competenza alla Commissione Sanità. Ai sensi dell’art. 113 del Regolamento interno del Consiglio Regionale, la petizione avrebbe dovuto essere esaminata entro 45 giorni dal ricevimento.
Il 4 aprile 2012, Salvatore Grizzanti (segretario Ass. Aglietta) e Alessandro Frezzato (Consiglio Generale Ass. Luca Coscioni) avevano inviato una nota al Presidente del Consiglio Regionale, Valerio Cattaneo, richiedendo un suo intervento per salvaguardare il rispetto, seppur tardivo, della legalità statutaria e regolamentare. Catteneo aveva prontamente risposto il 17 aprile 2012, assicurando un suo intervento presso la Commissione competente.
Nell’audizione di questa mattina, Sebastiano Aru ha esposto la sua condizione di cittadino italiano disabile che si è trovato a usufruire di un trattamento sanitario diverso in Sardegna (sua regione d’origine, dove gli era garantita l’assistenza) e il Piemonte, dove tale assistenza gli è negata a causa appunto di linee guida regionali non rispettose dello spirito della legge.
Al termine dell’audizione, Vono e Massano hanno dichiarato:
La Commissione Sanità si è mossa con 15 mesi di ritardo; meglio tardi che mai ma, a maggior ragione, con ancora più forza, chiediamo e auspichiamo che sia affrontata subito la questione posta dal cittadino italiano residente in Piemonte Sebastiano Aru: le linee guida regionali devono essere modificate perché discriminatorie e non atte a garantire quel diritto alla salute sancito dall’art. 32 della Costituzione.
I progetti di vita indipendente, previsti dalla legge 162/98, sono un diritto per ogni cittadino disabile, in qualunque regione egli risieda. Non possono esistere cittadini disabili di serie A e altri di serie B, magari solo perchè i primi fanno parte di associazioni potenti e riverite mentre i secondi non hanno altro strumento a loro difesa che le leggi dello Stato e gli strumenti di democrazia diretta previsti dalla Regione.
Noi non poniamo un problema di stanziamenti; poniamo un problema di pari condizioni di trattamento.