Dichiarazione di Silvio Viale, presidente di Radicali Italiani e consigliere comunale nel PD a Torino:
Leggo sull’Avvenire di giovedì 21 che Davide Gariglio, consigliere regionale e già candidato alle primarie del centrosinistra a Torino, avrebbe qualche disagio “per la presenza nel mio partito di persone come Silvio Viale promotore della pilola abortiva”. Mi dispiace che Gariglio sia a disagio, perchè io non mi sento affatto a disagio per la sua presenza nel PD, anche se non condivido i suoi veti sui temi etici, che dovrebbero essere accettati e affrontati proprio all’insegna di quel pluralismo di cui parla. Che ci siano molti altri temi, a volte più importanti, a volte no, non può essere un alibi per non ridurre le discrimazioni e allargare i recinti di libertà. Proprio l’aborto mi permette di far notare che, se fosse ancora illegale, Gariglio sbaglierebbe a porre la questione come un veto assoluto, mentre proprio il fatto che oggi sia consentito è un esempio concreto di pluralismo, che non impone nessun comportamento a nessuno. Nemmeno a chi vuole proclamarsi antiabortista fino al giorno prima di “doverlo fare”, per poi tornare ad essere antiabortista il giorno dopo. Così pure per la questione del matrimonio tra coppie dello stesso sesso, le quali devono potere avere il diritto di contrarre un vincolo matrimoniale, anche solo per potere esercitare il diritto al divorzio, qualora la relazione dovesse maufragare, come capita a molte coppie di fedele osservanza eterosessuale. Mi auguro che Gariglio sia capace di accettare un vero pluralismo su temi trasversali, come quelli etici e religiosi, perchè altrimenti potrebbe avere sbagliato partito come è stato per la Binetti e per Calgaro. Lo dissi a suo tempo, polemizzando con la Binetti, e alla fine anche lei ha dovuto darmi ragione. Credo che nel PD non ci debbano essere temi tabù.