Bisogna onestamente ammettere che Cota non ha tutti i torti e che tutte le colpe non sono di Cota.
E’ con questa osservazione che il radicale Silvio Viale, consigliere comunale nel gruppo del PD a Torino, si inserisce nel dibattito sui fondi alla cultura che ha visto tutto l’universo dei beneficiari schierarsi contro Cota.
Silvio Viale ha dichiarato:
Le responsabilità dell’attuale situazione dei finanziamenti pubblici alla cultura, con una forbice sempre più ampia tra le “intoccabili” necessità storiche e la disponibilità di fondi, sono da distribuire tra tutte le amministrazioni precedenti e bisogna smetterla con le autocelebrazioni e gli incensamenti che moltiplicano il numero dei partecipanti reali, nascondendo spesso l’entità reale degli esborsi. Capisco che dietro a molte iniziative vi siano stipendi, rediti e famiglie da mantenere, ma una operazione di verità è quantomeno necessaria e quella di Cota, più che una direttiva precisa, penso sia da prendere come un monito, qualcosa su cui riflettere e non solo contro cui reagire per inerzia. Questo non vuol dire che non debba proseguire lo scontro sulla cultura e che quel che io penso sia lontano anni luce da quel che dice Cota, anche sull’effimero. Del resto, anche le residenze sabaude sono in deficit e non si può certo pensare a tour turistici annuali obbligatori in salsa di regime. Bisogna però smetterla con la doppia coscienza di chi, un giorno, in mutande urla “niente tagli alla cultura” e, il giorno dopo, mutate mutandis, spiega che le priorità sono sanità, assistenza, casa, lavoro e nuove povertà. Può dar fastidio che l’abbia detto Cota, ma in fondo non ha tutti i torti.