Presa di posizione di Silvio Viale, consigliere comunale a Torino e presidente di Radicali Italiani, sulla vicenda denunciata dalla giornalista Angela Lano relativa alla sua convocazione presso il servizio degli Assistenti Sociali del Comune di Avigliana su richiesta del Tribunale dei Minori.
Silvio Viale, in un nota, ha dichiarato:
Sono abbastanza colpito dalla velocità con cui una giornalista, che dovrebbe conoscere le leggi, o comunque informarsi, abbia strumentalizzato e buttato sui giornali la convocazione ricevuta dai servizi sociali, evocando climi sudamericani da anni ‘80 e presunti fantasiosi divieti di manifestazione per i minori. E’ la conferma che per i No Tav il giornalismo e l’informazione, parafrasando Von Klausewitz, siano davvero “la continuazione della guerra con altri mezzi”. Al suo posto avrei atteso con serenità il 27 novembre, giorno della convocazione, soprattutto se fossi stato a conoscenza del fatto che mio figlio 14enne si trovasse lontano da casa in compagnia di adulti e non avessi nulla in contrario. L’identificazione non comporta nulla. Nella mia vita sono stato identificato molteplici volte, nei contesti più vari, e di per se non è un atto repressivo. Che un quattordicenne partecipi a iniziative politiche è legittimo, come l’eventuale identificazione, ma ciò non esime dagli obblighi genitoriali. E’ normale che ciò possa implicare automatismi giuridici di tutela del minore. Anche la questione dei figli piccoli portati come trofeo in manifestazioni di ogni sorta, a volte quasi come scudo in prevedibili momenti di tensione, non c’entra nulla con la vicenda segnalata, anche se esporre volutamente figli piccoli al pericolo può avere altri profili di responsabilità. Diversamente, un 14enne, è in grado di capire, di avere una propria consapevolezza e proprie opinioni. Un 14enne può fare liberamente sesso con uomini e donne 40enni (anche se molti si stupiscono che non sia un reato), può abortire senza farlo sapere ai genitori, ma non può comprare alcolici, né tabacco. Può certamente girare da solo e accompagnarsi con tutti gli adulti che vuole. Molti genitori si arrabbierebbero se non fossero informati di identificazioni in circostanze particolari, altri no, ma appunto per questo le assistenti sociali fanno la verifica se il tribunale lo chiede. Mi stupisce che Angela Lano non abbia valutato tutto questo e si preoccupi per una innocua identificazione durante un innocuo volantinaggio davanti a una banca. Prendo atto che la responsabile del gruppo “Famiglie No Tav”, giocando di anticipo, dica che sono “genitori attentissimi ai figli” e che li educano “a valori come la solidarietà, il rispetto dell’altro e dell’ambiente”, senza aggiungere contro la violenza e la logica di tentare di spaccare la testa ai poliziotti e ai lavoratori dei cantieri Tav. Sulla vicenda della Signora Lano aspetto il 27 per conoscere quello che si vorrà far conoscere. Potrò condividere o essere critico, ma mi si risparmino i confronti con i minori desaparicidos sudamericani degli anni ’80. Le leggi sui minori valgono per tutti, Tav o No Tav che siano.