Le parlamentarie del PD non replicheranno la ricchezza del confronto politico tra Renzi e Bersani. Senza togliere nulla ai candidati, senza Renzi, sono diventate molto annacquate, troppo chiuse, e si risolveranno in una prova muscolare tra apparati. Peccato.
Questo il commento di Silvio Viale, presidente di Radicali Italiani e consigliere comunale nel gruppo del PD a Torino, che ha seguito da vicino le vicende delle primarie del centrosinistra e delle parlamentarie del PD.
Silvio Viale ha proseguito:
Altro che primarie aperte! Le parlamentarie del PD sin dall’inizio sono state concepite con lo scopo di consentire a pochi di candidarsi per tutelare al meglio i parlamentari uscenti, al 98% bersaniani. Quasi dappertutto il numero dei candidati è inferiore ai posti in lista e sono tutti interni all’apparato, con la garanzia del 100% per la presenza nelle liste di Camera e Senato e con un 30-50% di possibilità di esserlo in posizione eleggibile. E’ inevitabile che tutto ciò si risolverá in una grande prova muscolare tra i vari pezzi dell’apparato con poca voglia di tanta affluenza esterna. Comunque vada, con un gran colpo, Bersani è riuscito a sbaragliare i renziani, tutti rientrati a riccio nei propri domini, e a togliersi le castagne dal fuoco su come selezionare i parlamentari uscenti. Comunque vada Bersani ne uscirá vincitore per avere aperto una strada. Da medico mi si permetta di dire che la terapia è quella giusta anche se la dose è inadeguata e insufficiente, ma si permetta anche l’augurio che Bersani ci stupisca e che non dimentichi quel 40% del popolo delle primarie che ha votato Renzi.