Silvio Viale, presidente di Radicali Italiani, torna sulla vicenda del volantino di Don Piero Corsi per sottolineare come la “rimozione del volantino” non risolve il problema, perché il problema continua ad essere la “rimozione del problema”.
Silvio Viale in una nota ha dichiarato.
Don Piero Corsi ha torto marcio, ma è il segno di una cultura diffusa che percepisce la subalternità della donna come centrale ed essenziale per la società, che la vuole controllata e che nell’esibizione del corpo femminile vede la legittimazione dell’istinto sessuale del cacciatore. Affermare che quel volantino “incita al femmicidio”, come ha detto la presidentessa di Telefono Rosa è fuorviante e controproducente, perché sembra confermare che esista davvero un nesso logico tra la violenza e la percezione della presunta provocazione. Per combattere le tesi di Don Piero & C non basta nascondere il volantino, ma bisogna lottare contro ogni forma di censura del corpo femminile e della sessualità femminile, che sono aspetti essenziali della emancipazione della donna nella società.
La presidentessa di Telefono Rosa non può eludere che la pillola, l’aborto, il divorzio, ma anche la minigonna e il capo scoperto, hanno costituito pietre miliari nelle, che non impongono obblighi, ma permettono scelte. Per potere affermare, senza esitazioni, che non è la minigonna che “incita” allo stupro, come non è il comportamento della donna che “incita” il femmicidio, bisogna evitare di contraddirsi sostenendo, in altra veste, che l’uso dell’erotismo del corpo femminile nella pubblicità, nella vita, in TV e nel film “inciti” alla violenza. Purtroppo l’ho sentito ripetere troppe volte da donne della politica, per convinzione o per compiacenza, senza rendersi conto di sostenere in fondo le stesse tesi di Don Piero. Dal sostenere che l’esposizione erotica del corpo femminile nella pubblicità o in TV sia un male, quello maschile quasi mai, a pensare che lo sia anche per strada, al lavoro o in casa il passo è breve. Non sono la censura o la finta morale che possono combattere il problema, ma la responsabilità, il rispetto e la negazione del valore ineluttabile dell’istinto. Ora che il volantino è stato nascosto, resta il problema. Si potrebbe nascondere anche Don Mario, la sua macista castità da prete, ma resterebbe il problema, quel luogo comune molto diffuso e molto bene introiettato che non concede alla donna quello che permette all’uomo. Spesso le crociate servono a individuare un nemico, ma non la soluzione.