L’Italia viola i diritti dei detenuti tenendoli in celle di meno di 3 metri quadrati. La Corte europea dei diritti umani di Strasburgo ha condannato l’Italia per trattamento inumano e degradante di 7 carcerati detenuti nel carcere di Busto Arsizio e in quello di Piacenza. La Corte ha inoltre condannato l’Italia a pagare ai 7 detenuti un ammontare totale di 100 mila euro per danni morali. Nella sentenza la Corte invita l’Italia a porre rimedio immediatamente al sovraffollamento carcerario.
Intanto in Piemonte prosegue la patente violazione della legalità da parte della Regione che, ad oltre 3 anni dall’approvazione della legge sul garante dei Detenuti, non ha ancora proceduto alla nomina e all’attivazione delle attività.
Dichiarazione di Salvatore Grizzanti e Igor Boni (Segretario e Presidente Associazione radicale Adeliade Aglietta)
Ogni giorno denunciamo la violazione dei diritti dei carcerati e degli agenti di polizia penitenziaria. Ogni giorno è evidente che tali violazioni non sono un’eccezione ma la regola nelle strutture carcerarie italiane. Oggi giunge l’ennesima condanna dell’Italia da parte della Corte Europea dei diritti umani che chiede di “porre rimedio immediatamente al sovraffollamento carcerario”. E il Piemonte cosa fa? In questa situazione di patente violazione dei più elementari diritti delle persone, a 3 anni dall’approvazione della legge non si è ancora proceduto alla nomina del garante dei detenuti e all’attivazione delle importantissime funzioni. Nomina e attivazione delle funzioni sono un obbligo che oggi il Consiglio regionale del Piemonte sta violando, in barba alle leggi e al rispetto delle norme da parte delle Istituzioni. In questa situazione si sta sempre più configurando per la Regione una evidente complicità (che denunciamo con forza) nello stato di degrado delle carceri e nella violazione dei diritti delle persone.