Oggi, intervenendo su “La Stampa”, il filosofo e europarlamentare Gianni Vattimo, ospite a varie riprese del governo venezuelano, invita l’Europa a “guardare con più attenzione alla democrazia di base di Chavez”.
Silvio Viale (presidente Radicali Italiani):
Mi dispiace che l’amico Vattimo si sia fatto prendere dall’ideologia e abbia perso l’occasione di tacere. Definire “democrazia di base” il regime autoritario instaurato da Chavez in Venezuela grazie a un “golpe” è come definire “autenticamente democratico” il regime fascista instaurato da Mussolini dopo la marcia su Roma. Chavez ha incitato le masse diseredate contro il Satana americano come Mussolini si proclamò difensore della “Grande proletaria” contro la “perfida Albione”. E a chi addita la folla oceanica che ha accompagnato la bara di Chavez fino alla camera ardente, e che sicuramente domani accompagnerà i funerali del dittatore venezuelano, voglio dire che se Mussolini fosse morto nel suo letto, a Roma, nel 1935, ai suoi funerali vi sarebbe stata la stessa folla strabocchevole, la stessa folla che riempiva Piazza Venezia, la stessa folla di “italiani brava gente” che avrebbe avuto bisogno di una guerra mondiale per aprire gli occhi. E sotto il regime fascista gli italiani votavano come si è votato nel regime di Chavez. Mi dispiace che Vattimo si sia lasciato prendere da questo nuovo culto della personalità, condividendo magari le accuse di avvelenamento da parte degli USA, ma non è il solo.
Ieri sera un’accorata Giovanna Botteri, al TG3, in un impeto di revanscismo ha esclamato che “tutto il Venezuela” è con Chavez. E’ falso. E’ un Paese diviso e lacerato. Esiste nel Paese e fuori dal Paese una forte opposizione democratica che deve essere aiutata e sostenuta, contro la prossima ulteriore degenerazione degli eredi di Chavez, perché il Venezuela possa diventare una vera democrazia, lontana da ogni tentazione di democrazia “reale”.
Sappiano Vattimo, Botteri e Bertinotti che crollerà il muro anche in Venezuela.