E’ stato depositato oggi un ordine del giorno in Consiglio regionale a prima firma Giampiero Leo (Consigliere regionale PDL) e un ordine del giorno analogo in consiglio comunale a Torino a prima firma Silvio Viale (Consigliere comunale radicale eletto nelle liste PD). I documenti chiedono al nostro Governo e alla comunità internazionale, in primis le istituzioni europee, di fare pressione sul Governo laotiano affinché rispetti i diritti umani ed esprimono profonda preoccupazione per la scomparsa e l’incolumità di Sombath Somphone, militante democratico laotiano di 61 anni, della cui sorte non si è ancora appreso nulla. L’episodio è stato peraltro ricordato anche in un comunicato ufficiale dal Segretario di Stato americano John Kerry che ha sollecitato risposte a 100 giorni dalla scomparsa dell’attivista.
Dichiarazione di Silvja Manzi e Igor Boni (esponenti radicali torinesi):
Tre giorni fa, il 25 marzo, ricorreva il 100° giorno dalla scomparsa – avvenuta il 15 dicembre scorso – di Sombath Somphone, un leader della società civile laotiana, conosciuto e rispettato per il suo lavoro con le ONG internazionali e il suo governo. Secondo testimonianze dirette e riprese video Sombath Somphone è scomparso dopo essere stato fermato dalla polizia della capitale laotiana, Vientiane. Da allora non si hanno notizie certe sulla sua sorte e il governo laotiano ha rilasciato, come suo costume, dichiarazioni contraddittorie.
In questi mesi moltissime organizzazioni internazionali, giornalisti, istituzioni (vedi, ad esempio, la recente presa di posizione del Parlamento europeo) hanno dato vita a una mobilitazione senza precedenti per non far cadere nell’oblio il caso di Sombath Somphone. Non ultimo il Segretario di Stato americano che ha scelto un giorno simbolico per chiedere risposte e sollecitare una rapida soluzione del caso.
E’ dunque importante che anche dall’Italia si faccia sentire la voce dei difensori dei diritti umani; per questo ringraziamo i consiglieri Leo, in regione, e Viale, in Comune, per aver presentato oggi i due ordini del giorno, un atto concreto per richiamare l’attenzione sulle violazioni costanti dei diritti umani, civili, politici e religiosi perpetrate dal regime laotiano. Riteniamo sia un obbligo morale delle nostre Istituzioni chiedere conto della scomparsa di Sombath Somphone poiché da molti anni in Laos la violazione delle libertà fondamentali è la regola; e il tutto avviene nella sostanziale indifferenza delle democrazie occidentali che, anzi, continuano a foraggiare di aiuti economici il regime.
Contiamo che anche il nostro Paese faccia finalmente sentire la propria voce rispondendo alle sollecitazioni dei documenti presentati in Regione e Comune.