La conferenza stampa si è tenuta alle ore 13:00 presso la Sala dei Presidenti del Consiglio Regionale. Erano presenti: Eleonora Artesio (capogruppo FDS); Aldo Reschigna (capogruppo PD); Monica Cerutti (capogruppo SEL); Andrea Buquicchio (capogruppo IDV); Igor Boni (presidente Associazione radicale Adelaide Aglietta).
Eleonora Artesio:
Siamo qui per denunciare il tentativo di stravolgimento della legge regionale che ha istituito il garante delle carceri (L. R. n. 28/2009, vedi link in calce) operato da PDL + Fratelli di Italia, che hanno presentato l’11 luglio scorso la PDL n. 350 “Montaruli/Pedrale” (vedi link in calce). Dopo aver per due anni omesso di nominare il garante regionale, nell’ultimo anno il leit motiv del centro-destra è stato: il garante costa troppo, unifichiamolo con il difensore civico regionale. Abbiamo replicato evidenziando come la mole di lavoro che grava sul difensore civico regionale è tale da impedirgli di occuparsi seriamente, non per finta, dei problemi delle 13 carceri piemontesi. Nell’ultimo mese, il colpo di scena: ora per il centro-destra il problema non è tanto quello economico ma quello di creare il cosiddetto “super garante”, che dovrebbe tutelare non solamente i detenuti ma anche gli agenti di polizia penitenziaria. E’ come se il garante dei diritti dei minori dovesse occuparsi anche dei diritti dei genitori e degli insegnanti! Siamo convinti che gli interessi degli agenti di polizia penitenziaria non sono contrapposti a quelli dei detenuti ma sono, appunto, un’altra cosa, e sono già oggi oggetto di tutela da parte di numerosi sindacati di categoria.
Aldo Reschigna:
E’ assurdo che un tema come quello del carcere abbiamo portato a una così lacerante contrapposizione fra maggioranza ed opposizione. Tutti i gruppi di opposizione presenti lottano insieme perché il garante regionale sia una cosa seria; per questo denunciamo come ridicola e stupidamente populista la disposizione del PDL 350 che prevede per il garante solo il rimborso delle spese. Allora, per assurdo, non paghiamo più il difensore civico regionale! Siamo stati subito d’accordo nel ragionare sul risparmio delle spese dello staff del garante: all’interno degli uffici regionali possono essere trovate tutte le professionalità necessarie. Ma una persona che deve occuparsi di 13 carceri, disperse per tutto il Piemonte, deve essere adeguatamente retribuita. Alla ripresa dei lavori a settembre, continueremo la nostra lotta ma abbiamo bisogno del sostegno dell’intera comunità piemontese, a partire da chi in carcere opera e lavora.
Monica Cerutti:
Va riconosciuta alla Lega una coerenza che il PDL non ha; la Lega si batte contro il garante regionale (presenterà una PDL per accorparlo al difensore civico) a livello locale e si batte contro qualsiasi provvedimento che migliori la situazione della carceri a livello nazionale. Il PDL è, invece, spaccato al suo interno e il grosso rischio è che quelli che pagheranno le conseguenze di questo saranno i 5.000 detenuti piemontesi, a cui sarà negata una figura di riferimento prevista dalla legge.
Andrea Buquicchio:
Parlo poco per lasciare spazio agli amici radicali, che conducono da tempo un’iniziativa meritoria sul fronte delle carceri. La legge sul garante regionale meriterebbe di essere aggiornata, implementata, migliorata, non certo stravolta e ridicolizzata. Il tutto condito dal razzismo e dalla xenofobia della Lega.
Igor Boni:
Dagli interventi che mi hanno preceduto emerge una compattezza delle principali opposizioni su una posizione non estremista ma ragionevole: vogliamo un garante che abbia i mezzi per ridurre il danno attualmente esistente nelle carceri piemontesi, senza aspettarci nessuna bacchetta magica e nessun miracolo. Qualche dato: oggi nelle 13 carceri della regione sono rinchiusi 4.951 detenuti (di cui 2.478, la metà, extracomunitari); la capienza regolamentare è di 3.679 unità, per cui c’è un esubero di circa 1.300 detenuti. Molti sindacati di polizia penitenziaria si sono già dichiarati a favore del garante; chiedo che vengano sentiti a settembre in audizione dai consiglieri regionali, per far scoppiare tutte le contraddizioni di una maggioranza di centro-destra che, di fronte all’evidente stato di illegalità esistente dietro le sbarre, è stata capace di produrre solamente una leggina ridicola, una pezza peggiore del buco.
Era presente alla conferenza stampa un rappresentante di Antigone, associazione che è stata ringraziata dai consiglieri presenti per la preziosa opera di informazione e documentazione sulle carceri.
Torino, 30 luglio 2013