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Su iniziativa radicale il Consiglio Comunale di Torino chiede l’attivazione della giustizia internazionale per i crimini in Siria.

Ieri sera il Consiglio Comunale di Torino ha approvato un ordine del giorno che ha recepito, tra l’altro, gli emendamenti proposti da Silvio Viale (consigliere comunale PD, Presidente di Radicali Italiani) che chiedono: di sostenere con il Governo italiano e in tutte le sedi nazionali e internazionali la necessità che il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite deferisca alla Corte Penale Internazionale chiunque si sia reso responsabili di crimini di guerra o contro l’umanità in Siria; di aderire all’iniziativa di digiuno lanciata da Papa Francesco per domani, sabato 7 settembre; di convocare in audizione i rappresentanti dell’opposizione siriana residenti a Torino per confrontarsi su possibili azioni da intraprendere per sollecitare la comunità internazionale ad un’azione diplomatica più forte, finalizzata a facilitare la transizione verso una democrazia e uno stato di diritto.

Silvio Viale e Giulio Manfredi (Comitato nazionale Radicali Italiani):

Nell’agosto 1995 il Consiglio Comunale di Torino approvò un ordine del giorno di fonte radicale che richiedeva l’attivazione del Tribunale Penale Internazionale sull’ex Jugoslavia contro i serbi Ratko Mladic e Radovan Karadzic per i crimini da loro commessi in Bosnia, in particolare a Sarajevo. Nel settembre 1998 Torino fu la prima città italiana a chiedere l’incriminazione di Slobodan Milosevic per i crimini che stava perpetrando in Kosovo, con una comunità internazionale ancora alla finestra. La storia si ripete perchè non vogliamo imparare nulla dalla storia. Non c’è pace senza giustizia; i radicali lo ripetono ancora oggi sia ai pacifisti ad ogni costo, che, ieri in Bosnia oggi in Siria, non si pongono minimamente il problema di indebolire i dittatori oppressori dei propri popoli sia a chi investe tutte le energie nell’intervento militare senza porsi il problema dell’attivazione della giustizia internazionale.

Conosciamo i rapporti di forza. Siamo consapevoli che Vladimir Putin difficilmente sarà giudicato per i crimini da lui commessi in Cecenia, altrettanto gravi di quelli commessi da Milosevic nell’ex Jugoslavia e da Assad in Siria. Questo non toglie nulla alla necessità ed urgenza di una mobilitazione dell’opinione pubblica internazionale perchè la Corte Penale Internazionale possa, finalmente, essere messa in grado di operare a 360 gradi; per Mladic, Karadzic e Milosevic l’incriminazione rappresentò l’inizio della fine del loro potere. Deve accadere questo anche per Assad.

Torino, 6 settembre 2013

N.B. Oltre un anno fa l’Associazione radicale Adelaide Aglietta ha lanciato un appello per l’incriminazione di Assad alla Corte Penale Internazionale. L’appello puo’ essere firmato online:

http://www.associazioneaglietta.it/