Oggi sono state consegnate alla Corte di Cassazione oltre 500.000 firme per ciascuno dei sei referendum radicali in materia di giustizia (responsabilità civile magistrati, separazione carriere, ergastolo, custodia cautelare, magistrati fuori ruolo) mentre i sei referendum in tema di libertà e diritti civili (abolizione finanziamento pubblico dei partiti, divorzio breve, otto per mille, immigrazione e droghe) non hanno raggiunto il numero di firme sufficienti per la presentazione.
A Torino, ai tavoli dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta, sono state raccolte in tre mesi – in buona parte nei primi venti giorni di settembre – circa 3.500 firme su ciascuno dei 12 referendum; presso gli uffici comunali e le circoscrizioni sono state raccolte 1.294 firme sui referendum giustizia e 1.146 firme sui referendum sui diritti civili.
Lo scorso 13 settembre l’Associazione Luca Coscioni ha depositato in Parlamento 67.000 firme in calce alla proposta di legge per l’eutanasia legale e il testamento biologico; circa 6.000 firme sono state raccolte ai banchetti radicali di Torino, con il contributo dei militanti dell’UAAR.
Giulio Manfredi (Comitato nazionale Radicali Italiani) e Igor Boni (presidente Associazione radicale Adelaide Aglietta):
Silvio Berlusconi ha sottoscritto tutti e 12 i referendum, anche quelli contro leggi (vedi droghe e immigrazione) da lui volute. Il PD (Renzi compreso), Sel, Rifondazione, Grillo non hanno fatto nulla per sostenere i referendum per abrogare quelle leggi, contro le quali si scagliano ogni giorno. Basterebbero questi dati di fatto, evidenti, incontrovertibili, per comprendere lo stato confusionale della politica italiana, tutta presa dalla gara pro o contro Berlusconi, per nulla concentrata sui veri problemi del Paese.
In questo caos, per sei mesi (contando anche la campagna sull’eutanasia legale), in 63 tavoli, i militanti radicali sono scesi nelle strade ed hanno parlato ai cittadini di temi concreti, dal fine vita (il riscontro di firme a Torino è andato oltre ogni aspettativa) allo stato della giustizia italiana, dal finanziamento pubblico dei partiti e delle confessioni religiose alle leggi proibizioniste e criminogene su droghe e immigrazione. Siamo stati ancora una volta altro rispetto alla politica dei comunicati e delle dichiarazioni usa e getta.
Infine, un grande ringraziamento al segretario generale del Comune di Torino, ai suoi collaboratori, agli impiegati dell’ufficio elettorale per il lavoro svolto in questi mesi per la vidimazione e certificazione di migliaia di moduli.
Torino, 30 settembre 2013