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Russia: dichiarazioni di Scaroni profondamente sbagliate e autoreferenziali

Giulio Manfredi (Comitato nazionale Radicali Italiani) e Igor Boni (presidente Associazione radicale Adelaide Aglietta):

La stampa riporta la seguente dichiarazione del AD di Eni, Paolo Scaroni, rispetto ai rapporti italo-russi: “Non dobbiamo pensare al rapporto con Putin, ma alla situazione tra vent’anni. Abbiamo una lunga storia comune, e la forza di gravità ci avvicina”.

Scaroni è persona troppo intelligente per non sapere che la Russia fra vent’anni sarà la figlia della Russia attuale, proprio come Putin è figlio del KGB e di ottant’anni di regime comunista. Sulla “storia comune” e sulla “forza di gravità”, Scaroni si riferisce sicuramente alla storia dell’ENI, che, come ripetiamo da tempo, è sicuramente il cavallo di Troia di Gazprom/Putin in Europa ma, per fortuna, la storia dell’ENI di Scaroni non è, non puo’ e non deve essere, la storia complessiva della politica estera italiana.

Il Dr. Scaroni potrebbe utilmente sfruttare i suoi buoni rapporti con Gazprom/Putin per spezzare una lancia a favore dei 28 attivisti di “Greenpeace” (fra cui il cittadino italiano Cristian D’Alessandro) e dei due giornalisti sotto processo in Russia per “pirateria”; rischiano 15 anni di detenzione. Lo stesso Putin ha dichiarato pubblicamente che i militanti nonviolenti di Greenpeace non possono essere equiparati ai pirati. Per una volta siamo d’accordo con Putin.

Torino, 8 ottobre 2013