Giulio Manfredi (Direzione Radicali Italiani):
Un anno fa votai alle primarie di coalizione per Matteo Renzi, apprezzando il suo sforzo di rinnovamento del centro-sinistra. Un anno dopo, Renzi mi pare regredito e tentato dal facile populismo (vedi “caso Cancellieri” e posizione su amnistia e indulto).
A maggior ragione non ho votato dopo aver letto, questa mattina, quello che due milioni di italiani partecipanti alle primarie hanno sottoscritto di loro pugno, firmando una dichiarazione prima di votare: che il PD è l’unica forza politica esistente in Italia ad adempiere al dettato dell’art. 49 della Costituzione (“Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”).
Su quali basi il PD sostiene questa impegnativa affermazione? Perchè ha fatto le primarie? La Lega le ha fatte ieri. Perchè tiene periodicamente dei congressi? Tutte le forze politiche, tranne Grillo e Forza Italia, tengono dei Congressi per eleggere il loro organi dirigenti.
I padri costituenti non avevano previsto il finanziamento pubblico dei partiti. Dal 1974 al 1993 il PCI (poi PDS) ha difeso a spada tratta il finanziamento pubblico; nel 1993, sapendo che il referendum radicale sarebbe stato plebiscitato, fece campagna per il SI all’abolizione per poi tradire il risultato del referendum, assieme a tutti gli altri partiti della partitocrazia.
E la legge sul finanziamento pubblico dei partiti (sedicente “legge sui rimborsi elettorali”) è la madre di tutte le Rimborsopoli d’Italia.
L’unica forza politica ad aver cercato di inverare l’art. 49 della Costituzione, dal 1955, anno della sua fondazione, è stato il Partito Radicale. Dopo la scelta transnazionale, c’è Radicali Italiani, che quest’anno ha raccolto le firme sul referendum contro il finanziamento pubblico dei partiti, fallendo miseramente poichè nessuno, tantomeno Grillo tantomeno il PD, l’ha sostenuto.
Non si costruisce un partito nuovo facendo firmare a due milioni di italiani delle falsità. E a chi mi dice “però sono due milioni e tu sei uno” rispondo con Pasolini: meglio essere nemici del popolo che nemici della verità.
Torino, 8 dicembre 2013