Di fronte alla minaccia di Vannoni di andare in un paese straniero, il radicale Silvio Viale non usa mezze misure e lo invita ad andare pure a quel paese.
Torinese come Vannoni, medico, noto per la lunga battaglia per la RU486, esponente di EXIT-Italia e dell’Associazione Luca Coscioni per la Ricerca scientifica, Silvio Viale ha diffuso la seguente dichiarazione:Il punto non è tanto che Vannoni continui a spacciare illusioni per speranze, o che qualcuno gli creda e si affidi alla sua “acqua” miracolosa, ma che nel suo preparato non vi siano adeguate cellule staminali, come sembra essere documentato dalle analisi predisposte dai NAS sul suo farmaco segreto. Non stupisce, quindi, che Vannoni non renda pubblico il proprio preparato, in modo da rendere la scoperta disponibile a tutti, e che lo conservi gelosamente con la suggestione evocativa e misteriosa delle cellule staminali. Poco importa che non lo faccia per soldi – cosa tutta da verificare oggi e domani – che lo faccia solo per acquisire semplicemente fama o che lo faccia per megalomania. Come non mi sorprende che molti siano disponibili a seguirlo, in buona o in cattiva fede, per irrazionale disperazione, per scommessa o per strumentalità politica. Così, pure, che non abbia effetti sfavorevoli; ci mancherebbe altro! Ciò che ritengo più grave è che “sputtani” le potenzialità della ricerca sulle cellule staminali, in particolare quelle embrionali, le uniche potenzialmente in grado di trasformarsi in ogni tessuto. Le altre cellule staminali di origine successiva, dai feti al cordone ombelicale, fino agli adulti, hanno alcune potenzialità, ma non esauriscono la forza della ricerca. Nel proporre un metodo universale, aldilà della implicita “truffa”, l’illusione di Vannoni rischia di rallentare la ricerca, focalizzandola su un elemento indeterminato, che sfrutta il nome delle staminali e aiuta chi si oppone alla ricerca sulle cellule staminali embrionali. Non so quale paese sia disposto a finanziarlo. Certamente qualche paese sarà anche disposto ad accorglierlo, a tollerarlo, come si sopportano santoni e ciarlatani vari. Persino, Vanna Marchi e il suo “mago” furono tollerati per molto tempo anche in Italia. Io, che per la RU486, un farmaco sperimentato e regolarmente registrato, ho dovuto subire l’ostracismo di ministri e politici di ogni risma, ignoranti e mal consigliati, non temo le staminali di Vannoni e gli dico con serenità di andare pure a quel paese. Vada pure dove gli sarà permesso di spacciare la sua “pozione” miracolosa da “far-west”. Per quanto mi riguarda, potrebbe continuare a farlo anche in Italia, purché non chieda a me e al SSN di essere complici e finanziatori della sua predicazione. Mi dispiace per i suoi seguaci, in particolare per i malati e i loro famigliari, ma questo è un altro capitolo della storia. A Vannoni dico, con tutto il cuore, vada pure a quel paese!
Torino 28 dicembre 2013.