Igor Boni, Giulio Manfredi e Silvio Viale (esponenti radicali piemontesi):
Dedichiamo questa vittoria a due donne: Emma Bonino, che nella primavera del 2010, prima della presentazione nei tribunali delle liste dei candidati alle regionali, condusse un lungo sciopero della sete, nell’indifferenza generale, per denunciare brogli e pastette. Solo una settimana dopo si verificarono i brogli in Piemonte, quelli in Lombardia sul listino di Formigoni, quelli a Roma e in Liguria. L’altra donna è Mercedes Bresso, che subito dopo il risultato delle elezioni regionali, nel maggio 2010, prese il testimone della lotta per la legalità e lo ha tenuto stretto per ben quattro anni, con il forte sostegno dei radicali e di pochi altri, con un PD che l’ha appoggiata solamente negli ultimi mesi.
Ora c’è la possibilità di abbinare le elezioni regionali a quelle europee, domenica 25 maggio. E rinnoviamo la richiesta al centro-sinistra sia di indire elezioni primarie per la scelta del suo candidato a governatore sia di organizzare una “Leopolda piemontese” per definire i contenuti di un programma elettorale veramente alternativo a quello del centro-destra.
In questo momento di gioia non possiamo, però, tacere di una grave inadempienza del Consiglio Regionale del Piemonte: a due mesi dalla sentenza di Cassazione (14 novembre 2013) che ha condannato in via definitiva Michele Giovine, questi non è ancora stato dichiarato decaduto da consigliere regionale; dal dicembre 2012, da oltre un anno, Giovine è stato sospeso e percepisce metà indennità di consigliere e la sua compagna di partito Sara Franchino, divenuta consigliere al suo posto, percepisce l’indennità intera. Fino a quando i cittadini piemontesi continueranno a stipendiare Giovine?
Torino, 10 gennaio 2014